Festival di Sanremo 2017, è tempo di nuova musica in tv
Si è chiuso il sipario sul 67° Festival di Sanremo targato Carlo Conti e Maria De Filippi, dopo aver monopolizzato per una settimana non solo l’intero palinsesto televisivo, ma anche l’intera città di Sanremo che ha visto una straordinaria impennata di prenotazioni alberghiere e un’affluenza da record. La vittoria di quest’anno è andata a Francesco Gabbani che, dopo aver vinto la sezione delle Nuove Proposte l’anno scorso, ha conquistato pubblico e critica riuscendo ad imporsi con la sua “Occidentali’s Karma”. Una canzone che con un testo ironico ma di critica della società odierna e dei suoi comportamenti ha fatto breccia nel cuore di tutti i telespettatori; complice un ritornello allegro e orecchiabile e una coreografia (eseguita da una Scimmia umana e da Gabbani stesso) che nella sua semplicità ha contributo a rendersi contagiosa. Secondo posto, invece, per Fiorella Mannoia che porta con sé anche il premio della sala stampa “Lucio Dalla”. Terzo posto, infine, per il cantautore Ermal Meta che ha ricevuto anche il premio della critica ‘Mia Martini’. Un podio, questo, che sembra aver messo d’accordo tutti, grandi e piccini, stampa e pubblico, senza così dare vita alle solite polemiche post verdetto.
D’altronde quest’edizione si è sempre preannunciata come quella delle ‘larghe intese’ televisive ma, a quanto pare, anche la musica ha seguito questo fil rouge.
Un vero e proprio successo che, chiaramente, si è riversato anche sugli ascolti televisivi. Basti pensare che, nella puntata finale di Sabato sera, la media è stata di 12 milioni 22 mila spettatori con il 58.4% di share. Numeri, questi, che evidenziano come nonostante la non più giovane età, il Festival di Sanremo sia ancora in grado di catalizzare l’attenzione degli italiani. Un vero e proprio boom anche sui social, con oltre 37 milioni di interazione sulle varie piattaforme principali.
Potere della televisione, diranno alcuni; potere della musica e del bel canto, diranno altri. E ancora, potere della tradizione e del rito collettivo. Ma, forse, è proprio l’intrecciarsi e l’unione di questi fattori l’elemento chiave da trovare per capirne il fascino e la curiosità che ne derivano.
Escludendo alcuni casi, la media del livello delle canzoni di questo festival è stata più che buona, riuscendo ad offrire diverse sfumature della musica leggera italiana. I dati radiofonici e discografici lo dimostrano. Tra i servizi di musica streaming e download è Sanremo mania con buona parte delle canzoni presentate al festival tra le più ascoltate e scaricate. Anche le variazioni delle playlist radiofoniche fanno intuire la forza dei brani.
Siamo, forse, arrivati al momento in cui non si potrà più dire che il Festival di Sanremo è un programma per vecchi, la cui musica non rispecchia quello che i giovani di oggi ascoltano?
Con le dovute cautele, sembra proprio di sì.
Complici i successi televisivi e musicali dei talent show, come X Factor ed Amici, la direzione artistica Rai sta riuscendo sempre di più a ‘svecchiare’ il festival della canzone italiana, che si ringiovanisce portando cantanti provenienti da mondi non prettamente sanremesi e attingendo a stili di spettacolo più freschi ed innovativi. Certamente giungendo anche a compromessi, poiché bisogna pur mantenerne la sua tradizione e la sua storia ma aprendo le porte al nuovo che finalmente viene visto, non più come un nemico da cui tenersi lontano, ma come il più naturale percorso da intraprendere per rendere ancora vivo il Festival.
Sanremo dimostra quindi di essere un evento, prima ancora che uno show, di una portata unica e che nessun altro spettacolo televisivo potrà mai superare. La sfida più bella sarà allora, anno dopo anno, vedere come il festival starà al passo di questi nuovi tempi, come crescerà e si evolverà.
Indubbiamente, ci sarà sempre occasione di parlarne bene e male. Televisivamente, anche quest’anno, non tutto ha funzionato. Alcune scelte hanno premiato, altre un po’ meno. Certi ospiti hanno lasciato il segno, altri ancora si sono rivelati solo un intralcio alla gara. In ogni caso Carlo Conti e Maria De Filippi sono riusciti ad avere un’intesa sul palco che non tutti si sarebbero aspettati. L’augurio, quindi, è che ai soliti detrattori rimangano ben presto solo e soltanto ‘fiumi di parole’.
di Francesco Calì
Musica nuova a Sanremo? Ma per piacere! Lo stile generale è sempre ancorato a “Grazie dei Fiori”. Il problema di fondo è che Sanremo deve presentare canzoni accettabili per la parte più anziana della popolazione, cioè quella che da gli ascolti.
Secondo me Sanremo dovrebbe presentare non la sezione “Big” e la sezione “Nuove proposte”, ma gruppi omogenei di canzoni in gara tra loro, p. es. “Romantiche”, “Pop”, Rock, “Disco”, con
vincitori per ogni gruppo.
Allora sì che i giovani si avvicinerebbero a Sanremo.