Bloccati in galleria per tre ore, a bordo di un treno senza aria condizionata e senza corrente elettrica. Sembrerebbe la scena madre di un film al cardiopalma ma in realtà è solo la storia dell’ennesimo ritardo (con disagi annessi) “made in Trenitalia”. L’incubo che ha coinvolto centinaia di passeggeri si è svolto ieri Frecciarossa Salerno-Milano 9514, rimasto fermo sotto l’Appennino, nel tratto fra Castello e San Pietro a Sieve. Ferrovie ha assicurato che ai passeggeri sarà integralmente rimborsato il biglietto.

Una magra consolazione”, ha commentato Federconsumatori, “Un guasto improvviso può sempre accadere, ma la tempestività del sistema di soccorso lascia ancora a desiderare”.

Per l’associazione di consumatori, questo ennesimo episodio testimonia come l’azienda ferroviaria debba rivolgere maggiore attenzione ai passeggeri e destinare congrui investimenti per incrementare l’efficienza di una rete di trasporto che, specialmente con il maggior traffico dei mesi estivi, mostra tutte le sue criticità.

È ora che Ferrovie si evolva anche sul fronte dei rimborsi”, sostengono da Federconsumatori. L’azienda infatti ha perfettamente traccia di tutti i ritardi che avvengono sulla propria rete. “Perché, allora, non disporre automaticamente il rimborso per i passeggeri, magari chiedendo, al momento della prenotazione, un recapito a cui farlo eventualmente pervenire?”

Una strategia che potrebbe indurre comportamenti virtuosi da parte dell’azienda che sarebbe forse più motivata a mettere in atto ogni precauzione utile ad evitare guasti e ritardi, dall’altro smetterebbe di lucrare sulla mancanza di informazione e/o di tempo dei passeggeri che, pur avendone diritto, non chiedono i dovuti rimborsi.


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