Rischia di diventare una telenovela la questione della fatturazione a 28 giorni da parte delle compagnie telefoniche. Il punto alla vicenda non è ancora stato messo. E a dimostrarlo arriva la nuova mossa delle società telefoniche. Secondo quanto annuncia il Movimento Consumatori, Tim e Vodafone hanno impugnato la sentenza del Tar del Lazio sulla bolletta a 28 giorni chiedendone la sospensiva. Il Tar, solo qualche giorno fa, aveva confermato i provvedimenti dell’Agcom sul ristoro per gli utenti mediante la posticipazione della fatturazione dei servizi di telefonia fissa in misura pari ai giorni erosi dalla fatturazione a 28 giorni.

Il Tar del Lazio ha dunque confermato che entro il 31 dicembre di quest’anno le società telefoniche dovranno restituire in bolletta i giorni “erosi” agli utenti a seguito della fatturazione a 28 giorni, decisa in violazione della delibera Agcom, mentre ha annullato le sanzioni comminate dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni verso Tim, Vodafone, Fastweb e WindTre per il mancato rispetto dell’obbligo di cadenza mensile delle fatturazioni. Ora Tim e Vodafone hanno fatto un altro passo, quando ancora non sono state diffuse le motivazioni della pronuncia.

“Abbiamo appreso – afferma Alessandro Mostaccio, segretario generale MC – che Tim e Vodafone, nonostante cause perse e condanne dell’Agcom, confermate dal Tar Lazio, non si arrendono e anche se non sono state ancora pubblicate le motivazioni con le quali il Tar dà ragione all’Autorità, procedono tamburo battente a impugnare una sentenza di cui conoscono solo il dispositivo. Se avevamo ancora qualche speranza che la sentenza del Tar riconducesse a ragione le TELCO, le notizie apprese ci confermano che si continuerà una guerra contro tutti, in cui l’unico obiettivo sarà quello di lasciare l’amministratore delegato di turno con il cerino in mano nel momento in cui (e non manca molto) correranno i titoli di ‘coda’. Ora ci auguriamo che Windtre e Fastweb non seguano le orme di Tim e Vodafone e rispettino le delibere Agcom”.


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