Fatturazione a 28 giorni, Consiglio di Stato respinge i ricorsi delle compagnie e conferma l’obbligo automatico degli indennizzi
Il Consiglio di Stato ha stabilito che le compagnie telefoniche dovranno agli utenti un rimborso tra i 30 e 50 euro
Ricorso respinto. Il Consiglio di Stato ha dichiarato legittime le delibere con le quali l’Agcom imponeva di restituire agli utenti quanto fatto ingiustamente pagare agli utenti con la fatturazione a 28 giorni. Ora Wind, Fastweb e Vodafone dovranno rimborsare automaticamente i loro abbonati che da circa due anni aspettavano un epilogo.
Questa decisione mette la parola fine al comportamento illegittimo delle compagnie telefoniche e le obbliga a restituire i giorni erosi agli utenti.
«Una decisione senza precedenti per la tutela collettiva dei consumatori- dichiara Paolo Fiori, legale di Movimento Consumatori- Le compagnie telefoniche non hanno più scuse e devono adempiere alla delibera dell’Agcom, altrimenti chiederemo l’ottemperanza delle sentenze».
A quanto ammontano i rimborsi?
Secondo le stime fatte dall’associazione, il totale dei rimborsi dovrebbe ammontare a circa un miliardo di euro. I giorni di rimborso riguardano il periodo compreso tra il 23 giugno 2017 e la data in cui è stata ripristinata la fatturazione su base mensile, ossia i primi giorni di aprile 2018.
La conferma dei provvedimenti dell’Agcom rappresenta un caso di public enforcement con il quale l’Autorità si è fatta carico dell’indennizzo dovuto a milioni di consumatori in modo automatico e senza necessità di una domanda o di un’adesione ad una class action.
La soddisfazione delle associazioni per la decisione del Consiglio di Stato
Soddisfazione per il modo in cui la vicenda si è conclusa viene anche dall’Unione Nazionale Consumatori. Massimiliano Dona, presidente dell’associazione afferma:
«Finalmente si chiude una brutta e vergognosa vicenda e viene riconosciuto il sacrosanto diritto dei consumatori di riavere quello che le compagnie telefoniche hanno indebitamente percepito violando le delibere dell’Authority».
«Ora si apre definitivamente la strada ai rimborsi diretti in favore degli utenti, che dovranno ricevere una somma compresa tra i 30 e i 50 euro ciascuno per le maggiori spese sostenute a causa dell’illegittima pratica delle bollette a 28 giorni», afferma il presidente del Codacons, Carlo Rienzi.
I rimborsi incideranno non poco sulle casse delle compagnie telefoniche in un periodo in cui il settore non è ai suoi massimi storici e rischia di entrare in crisi. Negli ultimi dieci anni, infatti, i prezzi della telefonia sono calati del 22 per cento e i ricavi degli operatori sono scesi (di conseguenza) di 11 miliardi (27 per cento).
e TIM ALLORA?