farmaci

Quanti medicinali consuma un italiano? In media, ogni cittadino acquista in farmacia circa 30 confezioni di farmaci l’anno e spende 434 euro, cifra immutata rispetto allo scorso anno. Nel 2011 il mercato farmaceutico totale è stato pari a 26,3 miliardi di euro, di cui oltre il 75% a carico del Servizio Sanitario Nazionale. Complessivamente, la spesa farmaceutica territoriale è diminuita rispetto al 2010 (-1,6%) ma in quasi tutte le regioni sono aumentate le quantità di farmaci prescritti ed è cresciuto, anche se in modo lieve (+0,7%) il consumo territoriale di classe A-SSN.Sono alcuni dei dati contenuti nel Rapporto OsMed 2011 sul consumo dei farmaci.
Lo studio è realizzato dall’Istituto Superiore di Sanità in collaborazione con l’Agenzia del Farmaco e complessivamente fotografa un lieve incremento delle prescrizioni e del consumo di farmaci e una decisa flessione sul versante della spesa farmaceutica territoriale.
In totale, fra farmacie pubbliche e private, nel 2011 sono state vendute 1,8 miliardi di confezioni di medicinali. La Sicilia, con 258 euro pro capite, è la Regione con la spesa di classe A-SSN più elevata, mentre quella con il valore più basso è la Provincia Autonoma di Bolzano (149 euro). I farmaci del sistema cardiovascolare, con oltre 5 miliardi di euro, sono in assoluto la categoria a maggior utilizzo. Altre categorie terapeutiche di rilievo per spesa sono: i farmaci del sistema nervoso centrale (13% della spesa), i farmaci gastrointestinali (12,9%) e gli antineoplastici (12,1%), erogati esclusivamente a carico del SSN. I farmaci dermatologici (per l’88% della spesa), del sistema genito-urinario ed ormoni sessuali (60%) e dell’apparato muscolo-scheletrico (53%) sono invece le categorie maggiormente a carico dei cittadini.
Il consumo di farmaci è in aumento in quasi tutte le regioni, ad eccezione di Abruzzo, Campania e Puglia, con aumenti più consistenti in Lombardia, nella provincia Autonoma di Bolzano e in quella di Trento. Le differenze territoriali, afferma l’Aifa, evidenziano la presenza di “alcune sacche di inappropriatezza prescrittiva che hanno effetti sia sull’efficacia delle terapie che sui costi”.
Il rapporto registra un aumento negli anni delle dosi di equivalenti prescritte ma sottolinea pure come le prescrizioni dei generici equivalenti continuino a essere basse se confrontate a livello internazionale. Altre tendenze importanti, alcune ricorrenti, riguardano un consumo maggiore per le donne, specialmente per gli antidepressivi, mentre gli immigrati consumano meno medicine. Le donne sono maggiori consumatrici di medicinali rispetto agli uomini, tanto è vero che 8 su 10 hanno ricevuto almeno una prescrizione nel corso dell’anno – una tendenza fotografata anche da studi diversi, come quelli dell’Osservatorio nazionale sulla salute della donna (Onda) che qualche mese fa parlava di un consumo di farmaci superiore anche del 20 o 30% rispetto agli uomini.
Bambini e anziani sono le altre categorie che presentano un’elevata esposizione ai farmaci: 8 bambini su 10 ricevono in un anno almeno una prescrizione (in particolare di antibiotici e antiasmatici); negli anziani, in corrispondenza di una maggiore prevalenza di patologie croniche (quali per esempio l’ipertensione e il diabete), si raggiungono livelli di uso e di esposizione vicini al 100%.
Il consumi di farmaci è invece minore fra gli immigrati, che in media ricevono una confezione di medicinale in meno anche se presentano un consumo maggiore di antidiabetici, gastroprotettivi e antinfiammatori, mentre gli italiani consumano più antibiotici, farmaci usati nella prevenzione dell’asma e hanno addirittura una prevalenza doppia d’uso di antidepressivi.
La spesa farmaceutica territoriale complessiva, pubblica e privata, è diminuita rispetto al 2010 dell’1,6%, ancora più marcata (-4,6%) è la riduzione di quella a carico del SSN. La spesa privata, farmaci di classe A acquistati privatamente, classe C con ricetta e per automedicazione, è stata pari a 6.346 milioni di euro, con una variabilità regionale che va dai 64 euro pro capite del Molise ai 129 euro della Val d’Aosta. La spesa privata di farmaci di classe A, con oltre 1 miliardo di euro, cresce del 21% rispetto al 2010, mentre più contenuto è l’aumento dei farmaci di classe C e di quelli di automedicazione. Il ticket, derivante sia dalla quota di compartecipazione pagata dal cittadino sui farmaci equivalenti sia dal ticket fisso per ricetta, è stato pari a 1.337 milioni di euro, pari a 22,1 euro procapite, in aumento del 34% rispetto al 2010.


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