TopNews. Facebook chiede scusa all’Europa. Ma risposte vaghe e poche certezze
Lo ha promesso con convinzione: “Non si ripeteranno più casi come questo in futuro”. E poi ha chiesto scusa per quanto accaduto, di nuovo. Dopo il mea culpa davanti al Congresso Usa a seguito dello scandalo Cambridge Analytica, per Marck Zuckerberg ieri è stata la volta del Parlamento Europeo. Su invito del Presidente Antonio Tajani il fondatore e amministratore delegato di Facebook si è sottoposto al fuoco di fila delle domande dei presidenti dei gruppi politici – Popolari, Socialisti, liberali e Verdi.
Prima di passare la parola al co-founder di Facebook, Tajani ha ribadito che “I dati sono il core business di molte piattaforme digitali e il prezzo per servizi spesso gratuiti. Ma la democrazia non è un’operazione di marketing a vantaggio di un partito o di un altro. In UE il 99% dei cittadini sono stati raggiunte da notizie false e l’83% pensa che le fake news costituiscano una minaccia per la democrazia”.
“L’incontro di oggi è solo un punto di partenza di una nuova governance. Al termine il Parlamento Europeo potrà indicare soluzioni concrete. Abbiamo bisogno di chiedere che queste piattaforme agiscano in maniera determinante”.
“Nei prossimi anni ci sono molte elezioni importanti, dobbiamo fare in modo di evitare che qualcuno possa interferire“, ha assicurato Zuckerberg, precisando che si sta lavorando ad una serie di “strumenti di intelligenza artificiale per identificare account fasulli, cooperare con le commissioni e aumentare la trasparenza”.
Per quanto riguarda bullismo, hate speech e terrorismo, il CEO di Facebook ribadisce che sulla sua piattaforma non troveranno mai spazio argomenti del genere e rassicura la platea degli eurodeputati sottolineando che “i nostri sistemi possono segnalarci il 99% di quei contenuti, ad esempio di Isis ed al Qaeda, per poi rimuoverli”. Il Ceo di Fb ha poi garantito che “rispetterà” il nuovo regolamento europeo relativo al trattamento dei dati personali, che entrerà in vigore già venerdì prossimo, 25 maggio.
Tra gli altri punti anche l’assicurazione di aver intrapreso una serie di misure per contrastare le carenze, come il raddoppio di numero di dipendenti assegnati alla sicurezza “per raggiungere il numero di 20.000 entro la fine di quest’anno”. Si tratta di investimenti che “hanno un impatto significativo sui nostri guadagni, ma la sicurezza degli esseri umani passerà sempre prima del massimizzare i nostri profitti”.
“Bene le scuse di Zuckerberg, ma non bastano“, ha dichiarato Tajani al termine dell’incontro con gli europarlamentari, annunciando che l’Eurocamera “vigilerà sulle rassicurazioni ricevute”.
Tante sono state le domande rimaste senza alcuna risposta da parte di Zuckerberg. Guardando la diretta streaming (disponibile qui) si ha quasi l’impressione che Mr Facebook abbia fatto una selezione degli argomenti sui quali offrire una spiegazione, eludendone completamente altri, ugualmente importanti: come pensa di tutelare gli utenti che non sono iscritti a Facebook ma che vengono ugualmente profilati? Come garantirete che le app incriminate abbiano cancellato davvero i dati? In che modo adeguerà il business model per evitare che un caso come quello di CA risucceda? Si può evitare di non ricevere una pubblicità mirata su Facebook?
Notizia pubblicata il 23/05/2018 ore 17.32