Proteggere i diritti dei bambini dentro e fuori i confini nazionali e garantire un futuro sostenibile che non escluda nessun bambino: è la richiesta che arriva dalla Coalizione Vote for Children, formata da organizzazioni che si occupano di bambini e chiedono di mettere l’infanzia in cima all’agenda politica per le elezioni del Parlamento europeo. La situazione è preoccupante. Più di 25 milioni di bambini in Europa sono a rischio povertà ed esclusione e in alcuni paesi la situazione è ancora più grave: più del 45% dei bambini in Romania e Bulgaria, e più del 30% dei bambini in Spagna e Italia sono a rischio povertà o esclusione sociale.

Bambini migranti e rifugiati affrontano situazioni di esclusione sociale e si vedono negato l’accesso ai servizi sociali di base. Centinaia di migliaia di bambini sono costretti a vivere in istituti, a causa della povertà, di disabilità o di situazioni di discriminazione, nonostante l’80% di loro abbia un genitore in vita e possa crescere grazie alle cure delle famiglie e della comunità.

Se si volge lo sguardo fuori dai confini europei, emerge che più della metà dei bambini del mondo – 1.2 miliardi – vivono in paesi affetti da povertà diffusa, conflitti e discriminazioni. Bambine e ragazze soffrono una doppia discriminazione, per età e genere: ogni anno 12 milioni di bambine diventano spose prima dei 18 anni; nel mondo 32 milioni di bambine in età scolare elementare non frequentano la scuola. Al di fuori dell’Europa un bambino su 6 vive in situazioni di guerra e conflitto. E i bambini che vivono nei contesti più fragili sono quelli che, più degli altri, soffriranno le conseguenze del cambiamento climatico.

Sono i numeri diffusi dal manifesto della coalizione (scaricabile anche dal sito di Save the Children) che chiede ai futuri parlamentari europei di impegnarsi nella difesa dei diritti dei bambini, tutti. “L’Unione Europea, fondata su sani valori, è da sempre principale donatore di aiuti, difensore dei diritti e promotrice dello sviluppo sostenibile – si legge nel documento – Oggi più che mai, l’UE deve mantenere questo suo profilo per difendere e proteggere i diritti dei bambini dentro e fuori i suoi confini e per garantire un futuro sostenibile che non lasci nessun bambino escluso”.

“Abbiamo bisogno di un’Europa che dia voce a ogni bambino e ogni bambina – prosegue il manifesto – Per questo la coalizione #VoteforChildren, impegnata nell’obiettivo di portare i diritti dei bambini tra le priorità dell’agenda delle elezioni europee, sta chiedendo ai futuri Membri del Parlamento Europeo di diventare Child Rights Champions per spezzare i circoli viziosi della povertà, della disuguaglianza e dei conflitti per le future generazioni; investire sui bambini dentro e fuori l’Europa; ascoltare le voci dei bambini, coinvolgerli nelle decisioni che li riguardano ed agire secondo il loro punto di vista”.

I parlamentari europei possono agire concretamente ripristinando l’Intergruppo del Parlamento europeo sui Diritti dei Minori e garantendo che il prossimo bilancio a lungo termine dell’Ue preveda investimenti significativi a favore dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Ancora: agire perché l’Unione europea adotti un sistema di Child Guarantee che permetta ad ogni bambino povero o socialmente escluso in Europa di accedere ai servizi di base. In linea più ampia, il nuovo Parlamento europeo è chiamato a promuovere e proteggere i diritti dei bambini, indipendentemente dalla loro origine o status di migrante.

 

@sabrybergamini


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