Energia e gas: aumentano i reclami, soprattutto nel mercato libero. Questi sono passati dai 335.962 del 2011 ai 416 mila del 2012 ai 500 mila nel 2013, di cui il 70% riguarda clienti domestici e il 30% clienti non domestici. In particolare, riguardano contratti non richiesti (17%), consumi stimati, conguagli, fatturazioni e mancate letture (46%) e non rispetto delle condizioni contrattuali (15%). Negli ultimi quattro anni, le possibilità di risparmio del mercato libero si sono ridotte. Questo quanto emerge dall’analisi di Federconsumatori sul mercato dell’energia e del gas.
L’associazione ha presentato i risultati della IX Indagine sul mercato dell’energia elettrica e del gas, da cui emerge ancora lo scarso vantaggio del marcato libero rispetto a quello tutelato.
Numerosi i dati e gli spunti offerti dalle rilevazione dal Creef (Centro ricerche economiche educazione e formazione) dell’associazione. Sul versante del gas, a seguito di nuovi scenari – l’avvio della borsa del gas, il forte calo della domanda e l’esubero dell’offerta con la riforma della bolletta del gas e del nuovo sistema di indicizzazione, con lo sviluppo del mercato spot all’ingrosso – è stata registrata un’inversione di tendenza dal 1° aprile scorso che potrebbe portare a un calo del 7-8% della bolletta nel corso del 2014, con effetti positivi sul prossimo inverno.
Nel 2013, la spesa media nazionale annua del gas per utenza domestica (con consumo di 1400 mc) è pari a 1328 euro, in aumento rispetto ai 1299 dell’anno precedente. L’aumento dal 2012 al 2013 è pari a 29,30 euro (più 2,25%) mentre rispetto al 1996 (quando la spesa era di 737 euro) l’aumento è pari a oltre l’80% (più 591,30 euro). Fra le richieste al Governo, c’è quella di ridurre l’imposizione fiscale che pesa in bolletta per il 36%, a fronte di una media europea del 20%, e ridurre l’Iva dal 22% al 10% su tutto il consumo  almeno fino ai primi 1400 mc perché il gas non è un bene di lusso ma è un bene di prima necessità.
Nel settore della bolletta elettrica, il Centro di ricerche Federconsumatori evidenzia che una famiglia tipo, con potenza impegnata di 3 kw e consumi annui di 2700 kwh ha speso, nel 2013, 515 euro nel mercato tutelato: l’aumento rispetto al 2011 è del 17,5% e con un leggero calo di 8 euro nel 2013 su base annua. In questo settore, l’associazione chiede di non eliminare la progressività tariffaria della struttura della bolletta elettrica, in contrasto con la cultura del risparmio energetico. Chiede inoltre l’eliminazione dalla fattura elettrica della componente A4 degli oneri di sistema che finanzia le agevolazioni sul costo dell’energia elettrica per la rete ferroviaria italiana, eliminazione che porterebbe un risparmio sulle bollette delle famiglie di 460 milioni di euro per il 2013,  oltre l’1%. Altra richiesta è quella di trasferire sulla fiscalità generale gli incentivi per la riduzione delle bollette alle imprese energivore, che sono stati scaricati sulle bollette delle famiglie per circa 600 milioni di euro.
Aumentano i reclami, soprattutto nel mercato libero. I reclami sono passati dai 335.962 del 2011 ai 416 mila del 2012 ai 500 mila nel 2013. In particolare, riguardano contratti non richiesti (17%), consumi stimati, conguagli, fatturazioni e mancate letture (46%) e non rispetto delle condizioni contrattuali (15%).
La ricerca evidenzia che negli ultimi quattro anni le possibilità di risparmio del mercato libero si sono ridotte. Ad esempio nel settore dell’energia elettrica, nel gennaio 2010 l’associazione ha registrato che per le offerte a “prezzo variabile” per le tipologie di consumo 1800 kw/h, 2700 kw/h e 3500kw/h si poteva risparmiare con la migliore offerta 31 euro annui per 1800 kw/h, pari al 12,20%; 47 euro annui per il consumo di 2700 kw/h, pari al 10,70%, e 60 euro annui per il consumo di 3500kw/h, pari al 9,02%. Ad aprile di quest’anno, per i rispettivi livelli di consumo, il risparmio si riduce rispettivamente al 4,17% (12,47 euro), al 3,52% (18 euro) e al 3,13% (circa 24 euro). Negli ultimi quattro anni le possibilità di risparmio si sono ridotte a un terzo rispetto al 2010. Per le offerte a prezzo bloccato, infine, su un consumo di 2700 kw/h, il risparmio si è ridotto dall’11,38% del 2010 al 7,14% di aprile 2014. Ma la maggioranza di chi ha scelto di passare al mercato libero, afferma Federconsumatori, ha finito per sottoscrivere offerte contrattuali più onerose rispetto al mercato tutelato.


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