Energia elettrica, Adiconsum: position paper su accumulo e autoconsumo
Il settore energetico si appresta ad affrontare grandi mutamenti: il passaggio dal mercato di maggior tutela al mercato libero, infatti, porterà effetti non da poco nelle tasche e sulle abitudini dei consumatori. Adiconsum ha individuato una serie di punti che sono determinanti nell’attuazione di una politica energetica nazionale che sia coerente con gli obiettivi di decarbonizzazione e la riduzione delle emissioni inquinanti previsti dall’Unione europea per il 2030.
L’Associazione ha presentato, nella giornata di ieri, alla X Commissione del Senato la propria position paper sull’impiego di sistemi di generazione, accumulo e autoconsumo di energia elettrica.
Questi i punti fondamentali:
- implementazione e sviluppo dell’autoproduzione di energia da fonti rinnovabili. L’autoproduzione rappresenta il punto di partenza per un nuovo modello di consumo energetico. La figura in grado di promuovere nuove forme di energia è il prosumer, cioè il consumatore-produttore. Di cosa ha bisogno questa figura per affermarsi? Secondo Adiconsum servono interventi normativi che chiariscano e semplifichino l’iter burocratico e tecnico per le autorizzazioni e i rapporti economico-giuridico-tecnici tra prosumer-distributore-venditore di energia, sconti fiscali in bolletta sugli oneri generali di sistema e altri costi fissi, e uno storage dell’energia più flessibile, gestibile e sicuro, che permetta al consumatore di modulare i propri consumi;
- sviluppo di modelli di condivisione dell’energia. Occorre una completa integrazione dei sistemi di produzione e distribuzione. Il prosumer riceve vantaggi solo se può cedere l’energia prodotta non autoconsumata ad altri. Per fare questo è necessario superare il concetto dello scambio sul posto che mette in contatto il prosumer solo con il gestore della rete e dare piena attuazione alla direttiva europea 2009/72/CE, eliminando i limiti ed i divieti sullo sviluppo dei sistemi di distribuzione chiusi. C’è bisogno di creare delle comunità di energia regolate dalla legge, dando la possibilità, ad esempio ai condomini di autoprodurre energia non solo per le aree comuni, ma anche per le utenze. A questo proposito, è opportuna una rivisitazione del Codice del Condominio. Autoproduzione, generazione distribuita e condivisione dell’energia non devono prevedere, necessariamente, un distacco totale dalla rete. Anzi. È necessario un rapporto collaborativo con i gestori di rete per un bilanciamento della stessa e per usufruirne nei momenti di emergenza o di guasto dei sistemi di produzione e distribuzione privati;
- sviluppo dell’economia circolare. La produzione di beni nel futuro dovrà sempre più orientarsi su modelli che risparmino e recuperino energia ancor prima che questa sia prodotta;
- lotta alla povertà energetica.
Quest’ultimo aspetto per l’Associazione necessita di una serie di azioni fondamentali dal momento che l’energia è un bene primario di una comunità. Nel nostro Paese ci sono 9 milioni di famiglie che non sono in grado di pagare le bollette. Per combatterla, Adiconsum propone:

- semplificazione del meccanismo dei bonus sociali
- realizzazione di un Fondo sociale finanziato con le giacenze di fine anno della bolletta elettrica (spesso utilizzate per altri settori)
- utilizzo degli arrotondamenti dei centesimi in bolletta
- promozione dell’iniziativa Energia “sospesa” (chi può paga per chi è in difficoltà)
- incentivazione di impianti FER per l’autoproduzione finanziati dalla Stato per le famiglie più bisognose.