Lo spread vola e la sua crescita non tarderà a far sentire i suoi effetti anche sulle bollette di luce e gas con un possibile aggravio di quasi mezzo miliardo di euro l’anno in totale. Lo evidenzia un’analisi condotta da Ref ricerche per il Sole24ore nella quale si legge che “l’Arera (Autorità per l’energia, le reti e l’ambiente) ha avviato la procedura per rivedere i parametri che risentono del “rischio Paese” e dunque anche del crescente differenziale tra il rendimento dei BTp e dei Bund tedeschi decennali”.

Secondo simulazioni effettuate dal Ref-e il risultato finale potrebbe essere un aumento delle tariffe dell’energia di circa 460 milioni di euro l’anno a partire dal 2019, cifra elevata nel complesso, ma che “per le famiglie in realtà si tradurrebbe al massimo solo in un paio di euro in più all’anno sull’energia elettrica”, precisa Claudia Checchi, partner della società di ricerca e consulenza. Nello specifico, l’aumento atteso è di 80 centesimi al Megawattora per l’elettricità e 5 cents ogni 100 metri cubi per il il gas.

Sembrerebbe poco, a prima vista ma, nella realtà dei fatti, si tratta di un aumento che va ad aggiungersi a quelli, pesantissimi che abbiamo già subito “per colpa del rally dei prezzi delle materie prime, che incidono molto di più sul costo finale della bolletta”.

Forte la preoccupazione suscitata dall’indagine nelle associazioni dei consumatori.

Le forti tensioni sui mercati internazionali, aggiunte alle ricadute sui parametri che risentono del “rischio Paese” ed alla volontà, già manifestata dal presidente ARERA di iniziare già dal prossimo aggiornamento tariffario (gennaio 2019) a recuperare gli oneri che sono stati congelati negli ultimi sei mesi per contenere i rincari, dipingono uno scenario sconfortante.

Tali fattori appaiono ancora più gravi alla luce della dilagante povertà e vulnerabilità energetica delle famiglie, che sempre più spesso sono costrette ad operare drammatiche rinunce.

“Alla luce delle minacce che incombono sul mercato energetico e, più in generale, sulle condizioni economiche delle famiglie, si rende ancora più urgente e necessario dare risposte concrete ai cittadini”, afferma Emilio Viafora, presidente della Federconsumatori. “Per questo, nei prossimi giorni, presenteremo al Parlamento una proposta di riforma degli oneri di sistema sottoscritta da migliaia di cittadini, stufi di pagare per voci improprie che nulla hanno a che vedere con i consumi.”

Inoltre, secondo l’associazione, “è indispensabile che il Governo si attivi con urgenza per rendere automatica l’erogazione dei bonus energia, gas e acqua, i cui parametri e criteri di accesso rappresentano ancora un forte ostacolo che spesso scoraggia le famiglie dall’effettuare la richiesta”.

L’ARERA, d’altra parte, “dovrà dare la priorità alle esigenze delle famiglie rispetto a quelle delle imprese, congelando e dilazionando i rincari finora sterilizzati con tempi lunghi e, comunque, fino a quando i mercati saranno meno tesi”.


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