L’educazione finanziaria come elemento di cittadinanza per non essere tagliati fuori dalle decisioni economiche della propria vita. Di più: per essere consapevoli delle scelte che si fanno quando si gestisce il proprio denaro, per non perdere i risparmi, per capire cosa c’è scritto nei contratti che con grande facilità vengono firmati senza neanche venir letti. Facile a dirsi, più complicato a farsi. Parte dunque dall’educazione finanziaria Expo Consumatori 4.0, l’esposizione dedicata ai consumatori e al loro ruolo quali cittadini consapevoli , nel passaggio alla società del futuro. E a una “crescita felice” che impone cittadini liberi, informati, consapevoli.

L’evento, in corso da oggi a domenica all’Auditorium Parco della Musica di Roma, è organizzato da Assoutenti con la partecipazione di Rete Consumatori Italia con lo slogan “per una crescita felice, liberare i consumatori”. Saranno dunque, promettono gli organizzatori, tre giorni di riflessioni, incontri ed eventi all’insegna di consumatori che possono fare la differenza, possono operare scelte consapevoli e critiche e mantenere lo sguardo proteso al futuro. Diverse le tavole rotonde allestite nel corso della kermesse, insieme a dibattiti e spettacoli, con la partecipazione di associazioni di consumatori, imprese, cittadini, sindacati, autorità, esponenti politici e delle Università (la nostra testata è fra i media partner dell’iniziativa).

All’esposizione si guarda al futuro da diversi punti di vista ma in direzione di un unico orizzonte: quello di una crescita finalmente “felice”, raggiunta con la partecipazione di cittadini consumatori liberi e consapevoli. Non a caso la tre giorni si è aperta con una tavola rotonda sull’educazione finanziaria, davanti a una platea di giovani studenti (ma ci sono incontri anche su rivoluzione digitale, contraffazione, economia circolare). Un tema certamente complesso ma di grande attualità, se si considera quanto spesso la cronaca recente abbia raccontato di crisi bancarie e di risparmiatori che hanno perso i risparmi di una vita in investimenti sbagliati, a volte frutto di una scelta poco consapevole, se non forzata, ma di certo poco informata o del tutto “disinformata”.

Le iniziative di educazione finanziaria in corso sono tante, forse anche troppe. È stata posta in consultazione fino a fine maggio la Strategia nazionale per l’educazione finanziaria, assicurativa e previdenziale. Il contesto in cui ci si muove è ben noto. Gli italiani hanno complessivamente basse conoscenze finanziarie: è di poco superiore al 30% la percentuale di chi ha un adeguato livello di conoscenze economiche di base. Ci sono gruppi di persone più vulnerabili, non solo chi ha basso reddito e istruzione inferiore, perché si registra anche un divario a sfavore delle donne e degli anziani. Gli italiani sembrano però avere una peculiarità: spesso sanno di non sapere e hanno la consapevolezza di avere conoscenze finanziarie modeste. Fra gli adolescenti, poi, l’educazione finanziaria in qualche modo è un rebus, perché spesso è fatta all’occorrenza attraverso il dialogo con i genitori in occasione di particolari circostanze di acquisto.

Ci sono poi le nuove forme di accesso al credito, come il crowdfunding. Ci sono le sfide della tecnologia e le criptovalute. C’è, semplicemente, il fatto che non tutti leggono davvero la mole di pagine di cui si compongono i contratti. “L’educazione finanziaria è un elemento di cittadinanza imprescindibile”, ha detto Valentina Panna della Feduf (Fondazione per l’educazione finanziaria) che porta questi temi nelle scuole attraverso iniziative costruite per i giovani, anche con strumenti quali spettacoli teatrali – come Econosofia, rappresentato anche all’Expo Consumatori. Le iniziative di educazione finanziaria sono tante, spesso con poche risorse, chiamate ad affrontare un gap di informazioni ed educazione che può avere esiti disastrosi, sia per i bilanci familiari sia per l’assetto della società nel suo complesso. Dalla tavola rotonda – cui hanno partecipato Confassociazioni, Codici, Feduf, Osservatorio Imprese e Consumatori, consulenti di crowdfunding e Intesa San Paolo – arriva dunque lo spunto e l’invito rivolto ai giovani a guardare in più direzioni, a muoversi su più piattaforme, a costruirsi le basi non solo per saper leggere un contratto, non tanto per avere “più informazioni”, quanto per costruirsi quelle conoscenze di base che permettano a ogni singolo cittadino di muoversi con più sicurezza e consapevolezza di fronte alle scelte economiche e finanziarie che è chiamato a prendere, in diversi momenti della propria vita. Non è facile. Non può diventare impossibile. Di certo è una sfida che va affrontata.

 

Notizia pubblicata il 11/05/2018 ore 17.31


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