Sacchetti riutilizzabili per frutta e verdura come alternativa ai bioshopper per l’ortofrutta. Sono in poliestere, lavabili e traspiranti, e possono essere riusati per evitare l’usa e getta. Questa l’iniziativa lanciata oggi a Roma da EcorNaturaSì, azienda leader in Italia nella distribuzione di prodotti biologici e biodinamici, assieme a Legambiente, alla vigilia della Giornata mondiale dell’Ambiente dedicata quest’anno alla lotta contro la plastica monouso. Verranno distribuiti 100 mila sacchetti riutilizzabili per l’ortofrutta nei negozi del biologico NaturaSì e Cuorebio, ma l’obiettivo è quello di rappresentare un esempio generale per tutta la grande distribuzione.

L’iniziativa, informa una nota stampa, vuole guardare oltre le polemiche legate ai sacchetti biocompostabili a pagamento per frutta e verdura, che sono diventate una vera telenovela e hanno portato paradossalmente a un aumento delle vendite di ortofrutta fresca già confezionata. L’Italia fra l’altro è il settimo paese produttore di rifiuti plastici in Europa, secondo l’Eurostat, con 35,05 kg l’anno. L’ultimo rapporto Beach Litter di Legambiente dice che solo sulle spiagge italiane il 31% dei rifiuti censiti è stato creato per essere gettato immediatamente o poco dopo il suo utilizzo. Sul podio dei rifiuti più trovati sulle spiagge ci sono i frammenti di plastica, ovvero i residui di materiali che hanno già iniziato il loro processo di disgregazione, anelli e tappi di plastica e i cotton fioc. I rifiuti plastici usa e getta sono stati rinvenuti nel 95% delle spiagge monitorate: sono soprattutto bottiglie, stoviglie e buste, e ancora imballaggi di alimenti, carte di dolci, barattoli.

I sacchetti riutilizzabili presentati oggi, prodotti da una cooperativa sociale, sono di poliestere, lavabili e riutilizzabili e saranno venduti da nei negozi NaturaSì e Cuorebio al prezzo di costo di 1,85 euro. Domani per la Giornata mondiale dell’ambiente, quest’anno dedicata alla lotta all’inquinamento da plastica,  saranno distribuiti gratuitamente nei negozi NaturaSì a fronte di una spesa minima di 50 euro. Sostiene il presidente del gruppo EcorNaturaSì Fabio Brescacin: “Nei nostri negozi abbiamo iniziato con i sacchetti riciclabili e compostabili molti anni fa ma reputiamo che, se la possibilità di riciclo è un buon punto, ancora migliore e a minor impatto ambientale è il riutilizzo dell’imballaggio tal quale. Per questo introduciamo questi sacchetti che sono un minimo, ma a nostro avviso significativo contributo, anche culturale, per ridurre il pesantissimo impatto ambientale che fa soffrire la nostra amata Terra. E in futuro abbiamo in programma di affiancare a questi sacchetti anche quelli in cotone riutilizzabili”.

Negli ultimi cinque anni, ha detto il presidente di Legambiente Stefano Ciafani, l’uso delle sportine riutilizzabili ha permesso di ridurre del 55% il ricorso ai sacchetti per la spesa usa e getta. “Lo stesso lo dobbiamo fare per i sacchetti per l’ortofrutta nei supermercati grazie alla diffusione delle retine riutilizzabili – dice Ciafani – L’importante iniziativa con EcorNaturasì, prima in assoluto sul territorio nazionale, va proprio in questa direzione, nonostante l’incomprensibile latitanza del Ministero della Salute al quale da sei mesi chiediamo di prendere una posizione ufficiale, sollecitando tutta la grande distribuzione a garantire ai cittadini un’alternativa riutilizzabile alle buste compostabili monouso. Grazie alle retine riutilizzabili per l’ortofrutta, e dopo le norme che hanno bandito le buste usa e getta di plastica tradizionale, i cotton fioc non compostabili e le microplastiche nei prodotti cosmetici, oggi l’Italia fa un nuovo passo in avanti per praticare concretamente la strategia europea per la lotta all’inquinamento da plastica”.


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