E-Health e non solo: ecco come cambierà la salute nel 2017
Quali saranno le tendenze che cambieranno il mondo della salute quest’anno e nel prossimo futuro? Ci sono sviluppi tecnologici – la chirurgia robotica – ma anche cambiamenti legati alle nuove tecnologie e all’affermarsi di nuovi modelli di comportamento, da parte dei medici e degli stessi pazienti. Internet ha già cambiato la relazione fra medico e paziente, fra medicina e cittadini: molti vanno online per cercare risposte alle domande di salute (e non sempre le trovano, e non sempre sono in grado di capire quando si imbattono in una bufala) ma i cambiamenti non stanno investendo solo la comunicazione.
A stilare una sorta di classifica delle tendenze in tema di salute di quest’anno e degli anni a venire è stato il portale Top Doctors, piattaforma medica online che trova specialisti e centri medici di primo livello. Si va dalla chirurgia robotica e mini-invasiva (quella che permette al chirurgo di operare da remoto attraverso robot collegati a strumenti laparoscopici) al ricorso a simulazione e stampa 3D. Sicuramente la rete sta cambiando il rapporto diretto col paziente. Uno dei settori foriero di innovazioni è l’Internet of Things insieme ai dispositivi indossabili (wearable): “Al di là di orologi e bracciali intelligenti che permettono allo sportivo di monitorare il proprio stato fisico, i wearable – dicono gli analisti di Top Doctors – rappresentano un importante strumento medico per la sicurezza e la vigilanza di pazienti in cura, e per l’assistenza a persone anziane o disabili. Vi sono, per esempio, gli smartwatch che identificano episodi epilettici, gli ossimetri da polso, i chip da ingerire o i cerotti che forniscono informazioni sul tipo di risposta ad un determinato farmaco da parte del paziente; inoltre le pompe di insulina che auto-somministrano la dose e notificano eventuali cambiamenti nei livelli di glucosio ed ancora i sensori di controllo della pressione intracranica responsabile delle demenze. In questo enorme campo, sempre più in espansione, l’aspetto veramente innovativo risiede nella possibilità di trasmettere attraverso diverse modalità (telefono cellulare, wi-fi, etc), tali informazioni al proprio curante o al centro di riferimento”.
Sono poi sempre più numerosi e diffuse le app di salute, che permettono di tenere sempre a portata di mano un elenco di specialisti e centri medici, contenuti e articoli medici di qualità. Senza contare che gli stessi pazienti sono sempre online alla ricerca di informazioni mediche: questa è in effetti un’arma a doppio taglio, perché molto dipende dalla capacità di filtrare le informazioni e di trovarle sui siti affidabili, e questa capacità non è affatto scontata, tanto che molti arrivano a riporre una fiducia quasi indiscussa nelle informazioni trovate. Insomma: il rischio di incappare in bufale e informazioni del tutto inattendibili è davvero dietro l’angolo, tanto che l’Istituto Superiore di Sanità sta predisponendo un portale che con un linguaggio semplice, comprensibile anche a chi non abbia un livello d’istruzione particolarmente alto riesca a fornire informazioni certificate.
Se i pazienti cercano online informazioni sulle patologie e curriculum del proprio medico, confrontando anche i pareri di altri pazienti, accade anche che stia cambiando il “marketing medico”. Come evidenzia Top Doctors, sono sempre più numerosi i medici che “entrano in rete” offrendo consulenze su specifici siti Internet. “Gli studi dimostrano, ad esempio, che disporre di un sistema di prenotazione delle visite online che permetta di prendere un appuntamento, cambiare orario o disdirlo in qualunque momento della giornata da telefono o PC aumenta il numero di prenotazioni”, commenta Alberto Porciani, CEO di Top Doctors.
Fra le tendenze della salute nel 2017 e oltre, vale la pena segnalare quella che viene nominato “turismo medico”: per gli analisi della piattaforma medica, i turisti sempre più spesso includono nel viaggio anche il settore salute, i trattamenti terapeutici, di recupero, o di bellezza. I ricavi generati dal turismo sanitario ammontano già a 12 miliardi di euro in Europa, secondo le stime dell’Osservatorio OCPS-SDA Bocconi, di cui l’Italia detiene oggi il 17%, pari a 2 miliardi. In Italia si viene soprattutto per prestazioni ad elevato tasso di specializzazione come la neurologia, cardiochirurgia, oncologia, chirurgia bariatrica ed ortopedia.
A queste segnalazioni vale la pena, però, aggiungere anche il rovescio della medaglia: quello degli italiani che vanno all’estero per curarsi, perchè trovano in altri paesi cure con costi decisamente più accessibili. E quel fenomeno, purtroppo ormai ampiamente certificato e consolidatp, a rinunciare alle cure mediche, alle visite specialiste e ai farmaci per assenza e carenza di risorse economiche. La crisi ha infatti colpito anche la salute e molte famiglie sono state costrette a tagliare il budget per curarsi.
@sabrybergamini
