Altro test, altro allarme. A finire sotto la lente de Il Salvagente 30 ricariche di sigarette elettroniche. I risultati? Ancora una volta poco tranquillizzanti. Piombo, arsenico, cromo e altri metalli pesanti. In due casi (Puffit e DKS) – sottolineano dal settimanale – emergono per esempio concentrazioni di cromo più alte della media del campione e in un altro lo stesso accade per il rame (Genesis). Già a giugno i test condotti su un campione più ristretto avevano avuto un simile risultato.
Quel che più preoccupa sono le conseguenze per la salute inalando questi metalli: contaminanti naturali o di derivazione antropica, che oltre certe concentrazioni  – attesta la letteratura scientifica – esercitano un’azione tossica sulla salute, specie per effetto dell’accumulo, e sono considerati concausa di varie patologie cronico-degenerative. Ragioni sufficienti a dettare limiti in ogni settore di consumo: alimentare, cosmetico, farmacologico, ambientale.
Nonostante ciò, per la sigaretta elettronica non vi sono indicazioni. Di più, ancora è da dimostrare in quale misura le sostanze presenti nel liquido migrano nel vapore, e quale frazione ne viene assorbita dall’apparato respiratorio, altamente vascolarizzato, mediante l’inalazione. In mancanza di parametri specifici, si può tentare una valutazione della contaminazione confrontandola con quella definita per le acque imbottigliate e con i livelli medi rilevati nel sangue e compatibili con uno stato di salute buono, come codificati dall’Iss.
In base a questi parametri, nel test del Salvagente, i risultati non sono certo tranquillizzanti: per il piombo i 30 prodotti vanno sempre oltre la soglia fissata per l’acqua, e in 12 casi superano anche la concentrazione media nel sangue degli italiani. Per l’arsenico, invece, a sforare entrambi limiti sono in 20.
Anche se le evidenze sull’impatto sulla salute dell’uso regolare della sigaretta elettronica sono ancora controverse, in Francia come in Italia la richiesta è chiara: nessun pregiudizio sulla sigaretta elettronica, ma una normativa per garantirne la qualità è necessaria.


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1 thought on “E-cig, Il Salvagente analizza 30 ricariche. Troppi metalli

  1. sono un utilizzatore della e-cig , non fumo la sigaretta tradizionale da un anno , ho fumato per 30 anni con effetti stando malissimo, solo ora posso capire come si stà bene non fumando sigarette , tutto ciò lo devo all’elettronica che mi ha fatto tornare alla vita facendomi riprendere attività fisiche che non riuscivo più a fare per via del fiato corto dovuto al fumo ; ora mi chiedo il perchè di tutto questo accanimento su qualcosa che funziona e aiuta a non morire di tumore , cosa certa per chi usa la sigaretta tradizionale . Se si riflette la e-cig ridurrebbe le cure oncologiche produrrebbe lavoro e fornirebbe al governo nuove entrate , invece no pur di vendere i giornali si distruggono tutti i vantaggi fisici -economici ed occupazionali , perchè nessuno attacca le lobbi dei tabacchi forse perchè corrompono tutti anche i giornali in danno degli esseri umani.
    Ho sempre pensato che eravate un giornale serio ma mi devo ricredere . Se volete fare una cosa seria fate una trasmissione sulla Rai o mediaset ( quinta colonna ) invitando esperti del tipo dott. Veronesi e Tirelli , questo servirebbe a salvare tanti che da anni fumano uccidendosi , vi ricordo che all’interno delle sigarette vi sono 4000 veleni piu la combustione . Grazie ( sono un poliziotto non un venditore di e-cig per cui il mio giudizio è disinteressato)

Parliamone ;-)

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