“L’Europa è uno dei luoghi più sicuri ed equi per le donne nel mondo”. Allo stesso tempo, “il percorso verso la piena parità è ancora lungo”. È quanto afferma la Commissione europea in una dichiarazione congiunta, rilasciata in occasione della Giornata internazionale della donna, che fa il punto sull’impegno dell’Europa a tutela dei diritti delle donne, non solo nel continente ma in tutto il mondo. “Promuovere la leadership e l’emancipazione economica delle donne è per noi una priorità assoluta”, affermano il vicepresidente Frans Timmermans, l’Alto rappresentante per gli Affari esteri Federica Mogherini e i Commissari della Ue.

I dati della Commissione sulla parità fra donne e uomini evidenziano che l’occupazione femminile è cresciuta ed è arrivata al 66,6% nel terzo quadrimestre del 2017, a fronte del 78,1% degli uomini, ma che le donne non raggiungono ancora la piena indipendenza economica. Tendono a essere occupate meno e in settori a più basso reddito, lavorano in media sei ore in più a settimana rispetto agli uomini ma hanno paghe orarie inferiori e si trovano davanti a promozioni più lente. Il divario retributivo di genere esiste: nella Ue le donne guadagnano in media il 16% in meno l’ora rispetto agli uomini. Le donne rappresentano solo un quarto dei membri del consiglio di amministrazione delle più grandi società quotate negli Stati membri dell’Ue mentre a livello di rappresentanza politica la situazione è molto fluida e differente da paese a paese: le donne raggiungono il 40% nei parlamenti nazionali di Svezia, Finlandia e Spagna, mentre sono meno del 20% dei componenti in paesi quali Croazia, Cipro, Grecia, Lettonia, Malta e Ungheria. L’Italia è fra i paesi col più basso tasso di occupazione femminile.

“La parità tra donne e uomini è uno dei valori fondamentali dell’Unione europea sancito nei nostri trattati. La nostra Unione è pioniere nell’affrontare la discriminazione basata sul genere e possiamo essere orgogliosi dei progressi compiuti: l’Europa è uno dei luoghi più sicuri ed equi per le donne nel mondo – si legge nella dichiarazione congiunta della Commissione europea – Ma il nostro lavoro non è finito, nella pratica il percorso verso la piena parità è ancora lungo. Le donne e le ragazze sono ancora vittime di molestie, abusi e violenza e, spesso, con retribuzioni inferiori e minori opportunità di carriera e di sviluppo nel mondo imprenditoriale, non hanno ancora la possibilità di infrangere il “soffitto di cristallo”. Vogliamo che le ragazze e le donne raggiungano la parità in tutti gli aspetti della vita: accesso all’istruzione, parità di retribuzione per lo stesso lavoro, accesso a posti di responsabilità nelle imprese e nella politica nonché protezione dalla violenza”.

La Commissione ricorda i  passi fatti, fra i quali “un piano d’azione per contrastare il divario retributivo di genere”. E spiega che quest’anno “le Giornate europee dello sviluppo si concentreranno sul ruolo fondamentale delle donne e delle ragazze nello sviluppo sostenibile e sulla loro equa partecipazione e leadership in tutti gli aspetti della vita. Inoltre, quest’anno l’UE ha assunto la leadership dell’iniziativa “Call to Action for Protection Against Gender-Based Violence” (Appello ad agire per la protezione contro la violenza di genere), in cui oltre 60 paesi e organizzazioni sono impegnati a garantire che la violenza di genere sia affrontata nelle crisi umanitarie”. La Commissione rivendica le iniziative in favore delle donne di tutto il mondo. Ed evidenzia che “la parità di genere non è solo una questione di equità e giustizia in Europa, ma è anche una necessità se si vogliono conseguire pace, sicurezza, sviluppo, prosperità economica e crescita in ogni parte del mondo. Investire nel potenziale di donne e ragazze – dice la Commissione – significa investire nella società nel suo complesso e gli uomini e i ragazzi ne sono responsabili quanto le donne e le ragazze”.


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