Disoccupazione, Istat: nei primi 3 mesi del 2014 al 13,6% (al Sud al 21,7%)
Disoccupazione record: l’Istat registra un tasso di disoccupazione trimestrale al 13,6%, in crescita dello 0,8% su base annua; per gli uomini l’indicatore passa dall’11,9% all’attuale 12,9%; per le donne dal 13,9% al 14,5%. Aumentano i divari territoriali, con l’indicatore nel Nord al 9,5% (+0,3 punti percentuali), nel Centro al 12,3% (+1,0 punti) e nel Mezzogiorno al 21,7% (+1,6 punti). Ad aprile l’Istat registra un tasso di disoccupazione al 12,6%, invariato rispetto a marzo e in aumento dello 0,6% su aprile 2013.
Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni è pari al 43,3%, in aumento dello 0,4% su marzo e del 3,8% rispetto a un anno fa.
22 milioni 295 mila gli occupati ad aprile, in diminuzione dello 0,3% rispetto a marzo (-68 mila) e dello 0,8% su aprile 2013 (-181 mila). Il tasso di occupazione, pari al 55,4%, diminuisce dello 0,2% in termini congiunturali e dello 0,3% su 12 mesi. Il numero di disoccupati, pari a 3 milioni 216 mila, diminuisce dello 0,4% rispetto a marzo (-14 mila) ma aumenta del 4,5% su base annua (+138 mila).
I disoccupati tra i 15 e i 24 anni sono 685 mila. Il numero di individui inattivi tra i 15 e i 64 anni aumenta dello 0,6% rispetto a marzo 2014 (+81 mila) ma diminuisce dello 0,6% rispetto ad aprile 2013 (-84 mila). Il tasso di inattività si attesta al 36,4%, in aumento dello 0,2% in termini congiunturali e in calo dello 0,1% su base annua.
Nel primo trimestre 2014 prosegue il calo tendenziale del numero di occupati (-0,9%, pari a -211.000 unità), soprattutto nel Mezzogiorno (-2,8%, pari a -170.000 unità). La riduzione degli uomini (-1,3%, 164.000 unità in meno) si associa a quella più contenuta delle donne (-0,5%, pari a -47.000 unità). Al persistente calo degli occupati di 15-34 anni e dei 35-49enni (rispettivamente -2,3% e -0,8% del tasso di occupazione) continua a contrapporsi la crescita degli occupati con almeno 50 anni (+1,0%).
La riduzione tendenziale dell’occupazione italiana (-199.000 unità) si accompagna alla contenuta flessione di quella straniera (-12.000 unità). In confronto al primo trimestre 2013, il tasso di occupazione degli stranieri segnala una riduzione dell’1,6% a fronte di un calo dello 0,3% di quello degli italiani. Nell’industria in senso stretto rallenta il calo tendenziale dell’occupazione (-0,3%, pari a -16.000 unità), cui si associa la nuova marcata contrazione di occupati nelle costruzioni (-4,8%, pari a -76.000 unità). L’occupazione si riduce anche nel terziario (-0,5%, pari a -83.000 unità), ma il calo riguarda solo il Mezzogiorno.
Non si arresta il calo degli occupati a tempo pieno (-1,4%, pari a -255.000 unità rispetto al primo trimestre 2013), che in più di 6 casi su 10 riguarda i dipendenti a tempo indeterminato (-1,4%, pari a -169.000 unità). Gli occupati a tempo parziale continuano ad aumentare (1,1%, pari a +44.000 unità), ma la crescita riguarda esclusivamente il part time involontario (il 62,8% dei lavoratori a tempo parziale).
Per il quinto trimestre consecutivo scende il lavoro a termine (-3,1%, pari a -66.000 unità), cui si accompagna per il sesto trimestre la diminuzione dei collaboratori (-5,5%, pari a -21.000 unità).
Il numero dei disoccupati è in ulteriore aumento su base tendenziale (+6,5%, pari a +212.000 unità) e riguarda sia coloro che hanno perso il lavoro sia le persone in cerca del primo impiego. L’incremento, diffuso su tutto il territorio nazionale, interessa in quasi sei casi su dieci i giovani con meno di 35 anni. Il 58,6% dei disoccupati cerca lavoro da un anno o più (54,8% nel I trimestre 2013). Nel primo trimestre 2014, dopo tre trimestri di crescita, diminuisce il numero di inattivi 15-64 anni (-0,6%, pari a -92.000 unità). Il calo si concentra nel Centro, alimentato per oltre due terzi dalle donne.
“Sono sempre più spaventosi i dati sulla disoccupazione, in particolare quella giovanile, che ha raggiunto nel primo trimestre 2014 il 46% – commentano Federconsumatori e Adusbef – Se questo è il dato medio significa che al Sud la situazione è a dir poco catastrofica, con punte che toccano il 60-65%”. Le Associazioni dei consumatori ribadiscono l’urgenza di un piano straordinario per il lavoro: “Sarebbe irresponsabile non intervenire immediatamente con misure eccezionali tese a rilanciare l’occupazione, dando nuove prospettive al Paese ed ai giovani – dichiarano Rosario Trefiletti ed Elio Lannutti, Presidenti di Federconsumatori e Adusbef – Creare occupazione significa, infatti, incrementare il potere di acquisto delle famiglie (sulle cui spalle, attualmente, pesa il sostegno di figli e nipoti senza lavoro) e rilanciare i consumi dando nuovo impulso alla domanda interna in crisi da anni (basti pensare che nel solo biennio 2012-2013 la contrazione è stata del -8,1%)”.
Per questo è indispensabile:
- stanziare congrui investimenti per la ricerca e lo sviluppo tecnologico, a partire dalla banda larga nelle telecomunicazioni;
- avviare un piano per lo sviluppo del turismo, vero “oro nero” del nostro Paese;
- attuare un allentamento del patto di stabilità che consenta la realizzazione di opere infrastrutturali di modernizzazione e messa in sicurezza (in primis per quanto riguarda l’edilizia scolastica).
“Sono questi gli interventi necessari affinché la nostra economia riparta all’insegna della crescita e dello sviluppo. Interventi lontanissimi dalle ottuse politiche ragionieristiche in cui siamo stati trascinati in nome dei pareggi di bilancio. L’unica percentuale che vorremmo vedere azzerata è la disoccupazione, tutto il resto viene in secondo piano”.