Monta la protesta contro la stretta prevista dal Governo sui permessi per l’assistenza ai familiari disabili.  La bozza che circola sulla stretta alla legge 104/92 e sui permessi di chi assiste familiari malati o con handicap sta suscitando preoccupazioni e tensioni, perché prevede che la retribuzione sia piena solo se il permesso viene fruito per patologie del dipendente o per l’assistenza a figli e coniuge. Se l’assistito è un altro familiare – il caso più diffuso è quello del genitore malato o disabile – lo stipendio della giornata verrà dimezzato e si manterrà intera solo la contribuzione figurativa. La protesta dei cittadini sta montando.
La norma riguarda solo i dipendenti pubblici e non i privati (fra costoro il ricorso ai permessi della 104 è molto inferiore). Si legge in una bozza parziale del ddl, di cui Help Consumatori è in possesso: “I permessi fruiti ai sensi dell’art. 33 della Legge 5 febbraio 1992, n. 104 a decorrere dall’entrata in vigore del presente decreto dai dipendenti delle Pubbliche Amministrazioni di cui all’art. 1, comma 2, del D.Lgs. 165/2001, ad esclusione di quelli richiesti per patologie del dipendente stesso o per l’assistenza ai figli o al coniuge, sono retribuiti al 50% ferma restando la contribuzione figurativa”. Lo stipendio verrebbe dunque dimezzato in caso di assistenza ad altri familiari, quali genitori o fratelli.
La norma finirebbe per colpire soprattutto i lavoratori che usufruiscono dei permessi per assistere i propri genitori. Un approfondimento, sulla base delle notizie a disposizione e in attesa di testi ufficiali, c’è sul sito HandyLex: il ddl interessa solo i dipendenti pubblici e non i lavoratori del settore privato e riduce la retribuzione al 50% per l’assistenza di familiari diversi da figli e coniugi o da chi fruisce in proprio dei permessi. Il sito propone anche una quantificazione della platea di dipendenti pubblici che hanno usufruito dei permessi della 104, con dati aggiornati al 2010: “Su 3.311.582 dipendenti pubblici, nel corso del 2010 hanno fruito di permessi ai sensi della Legge 104/1992, 244.997 lavoratori, il che rappresenta il 7,4 % del totale (dei dipendenti pubblici). Nello stesso anno sono state fruite 4.835.263 giornate di permesso per un costo a carico dello Stato di 725.289.450 euro”.
Valutare quanto si risparmierebbe dal provvedimento inserito nel ddl stabilità è piuttosto difficile e comunque il risultato darebbe esiti modesti: “Una nostra stima prudenziale, cioè che l’effetto prodotto sia il più favorevole possibile all’erario, assesta il risparmio annuo effettivo attorno a 100 milioni euro, quindi piuttosto modesto rispetto agli effetti che produce”, si legge nell’approfondimento di HandyLex.
C’è già chi fa notare che un provvedimento di questo genere sarebbe anche a rischio di costituzionalità. Lo fanno gli stessi lettori di Help Consumatori, che stanno affollando di commenti indignati la notizia sul provvedimento: il riferimento è alla sentenza n. 19/2009 della Corte Costituzionale, che dichiara l’illegittimità di un decreto legislativo (art 42 comma 5 del decreto legislativo 26 marzo 2001 n. 151) “nella parte in cui non include nel novero dei soggetti legittimati a fruire del congedo ivi previsto il figlio convivente, in assenza di altri soggetti idonei a prendersi cura della persona in situazione di disabilità grave”.
Sul nostro sito, i commenti sono numerosissimi e narrano di storie dolorose, di familiari che assistono genitori e fratelli, con grande difficoltà e grandi sacrifici, ma anche con grande amore, dignità e rispetto per la famiglia. È una platea di persone profondamente indignata dal provvedimento che si intende varare, specialmente in un contesto di sprechi e scandali lontani anni luce dalle difficoltà che le singole famiglie spesso si trovano ad affrontare, da sole.
Basti leggere, una per tutte,  la testimonianza di Antonella, che ha quattro disabili in famiglia e usufruisce dei permessi per assistere i fratelli: “Vorrei ricordare che un disabile necessita di assistenza non per 3 giorni al mese, ma per 24 ore su 24 e 7 giorni su 7. Le Asl non hanno fondi per aiutare le famiglie ed anche la frequenza ad un centro diurno necessita di un contributo economico da parte della famiglia. Il testo della nuova legge di stabilità prevede per i giorni di permesso, il taglio del 50% della retribuzione, fermo restando la contribuzione figurativa.. Ma stiamo scherzando??? Tra l’altro trovo discriminatoria la modifica di una legge NAZIONALE che riguarda lavoratori privati e pubblici a solo discapito dei dipendenti pubblici. Chi ha la sfortuna di avere un disabile da assistere deve avere gli stessi diritti. Ho paura che presto ci troveremo tra capo e collo una legge che preveda di “gettarli giù dalla rupe” come succedeva in passato”.
Sono partite anche iniziative di protesta in proprio. Pamela ad esempio ha promosso la petizione online “No alla stretta sulle legge 104/92 per i disabili” in cui si legge : “Firmare questa petizione è un atto di giustizia. Il Governo italiano, con il fine di far quadrare i conti, ancora una volta ha colpito i più deboli, in questo caso, i disabili e gli invalidi, che sono i destinatari delle cure di chi usufruisce dei permessi della legge 104/92. Con la nuova legge di stabilità ci sarà una stretta sui permessi previsti dalla legge 104/1992 per il disabile o per la cura di parenti affetti da handicap. La retribuzione per i giorni di permesso (tre al mese) scende al 50% a meno che i permessi non siano fruiti per le patologie del dipendente stesso della P.A o per l’assistenza ai figli o al coniuge. Sono esclusi dal pagamento intero quindi i permessi fruiti per prendersi cura dei genitori disabili”. Ed è una petizione importante, prosegue il testo online, perché “chi ha la legge 104 non è un privilegiato, è una persona che fa il suo dovere con coscienza, anche quando le istituzioni sono latitanti”.
Sintetizza Carlo Giacobini, responsabile legislativo della Federazione italiana per il superamento dell’handicap (FISH) e direttore di HandyLex: “Una misura del genere, se prevista in questo modi e nei testi che stanno circolando, oltre a creare disparità di trattamento fra dipendenti pubblici e privati fra chi assiste persone con disabilità, fa un taglio lineare che ha una scarsa efficacia economica. Nostre stime dicono che si risparmiano un centinaio di milioni di euro su 725 milioni. La misura è scarsamente efficace in termini di risparmio economico. Fra l’altro taglia il 50% ma lascia i contributi figurativi integri. E crea una sperequazione”.
Le associazioni di persone con disabilità sono in preallarme e sono pronte alla mobilitazione, in attesa di capire cosa accadrà. Dalla FISH fanno sapere di essere in allerta, nell’attesa di vedere la bozza ufficiale che verrà inviata alle Camere. Le associazioni agiscono in rete e sono pronte a una mobilitazione contro un provvedimento che si annuncia punitivo per quanti assistono genitori, fratelli, suoceri malati, spesso da soli e senza l’aiuto delle istituzioni.
 
a cura di Sabrina Bergamini
twitter @sabrybergamini


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21 thoughts on “Disabilità: monta la protesta contro la stretta sulla legge 104. Al via petizione online

  1. tutto si poteva pensare ,ma arrivare a toccare una legge di civilta,invidiata da tutti i Paesi è veramente inconcepibile.Con tutti i tagli da fare si va proprio a risparmiare con i disabili,non è possibile.

  2. PAZZESCO , CINICO, ASSURDO……Colpire gli invalidi è una vera grande vergogna. Stanno rosicchiando le ossa di chi le ha già rotte.

  3. E’ vergognoso, i nostri deputati hanno tante agevolazioni, metre chi ha veramente bisogno di accudure il proprio genitore è penallizzato, VERGOGNA!!!!!!!!!!!!

  4. Vergognoso!!!!!!!!!!!!!!!!! e costituzionalmente illegittimo (v. sentenza n. 19/2009 della corte costituzionale)!!!!!!!!!!!!!!!. I genitori, al pari dei figli e del coniuge, hanno gli stessi diritti all’assistenza da parte dei figli!!!!!!!!!!!!!!!!!! e poi, perche’ mio fratello, dipendente privato puo’ usufruire dei permessi con retribuzione piena ed io dipendente pubblico devo vedermi la retribuzione dimezzata? cosa dico a mia mamma invalida? “guarda mamma, purtroppo lavoro nella P.A., certo sarebbe stato meglio che ti assistesse mio fratello, lui sì lavora nel privato e per lui non opera nessuna riduzione della paga giornaliera” ASSURDO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
    TOGLIETE QUESTA IMMENSA PORCATA ANTICOSTITUZIONALE DA QUALSIASI BOZZA CHE DOVESSE CIRCOLARE!!!!!!!!! GRAZIE.

  5. ..sarebbe utile anche andare a “pescare” anche quelli che usufruiscono della 104 e poi vanno a fare shopping lasciando il familiare a casa con la/il badante pagato in nero..

  6. Spero tanto che il Parlamento bocci questa assurda ed inutile ipotesi dei benefici previsti dalla L.104/92 e succ.. Non è certamente così che si aiutano le famiglie italiane, oramai, costituite sempre più con persone bisognose di assistenza continua h.24(siano essi soprattutto,genitori, fratelli o sorelle).

  7. quanto moralismo per bene e quanta ipocrisia vedo qui….
    io sono un disabile grave e vivo sulla mia pelle la vera questione.
    non prendiamoci in giro e sinceramente interroghiamoci si quante disabilità di genitori, nonni, fratelli , zii, suoceri sono statie create solo per poter usufruire dei tre giorni di permesso.
    Scommettiamo che di colpo tutti questi disabili, o perlomeno molti di loro, guariranno di colpo e non avranno più bisogno di alcuna assistenza? io dico il 90 % … chi vuol scommettere

  8. fanno veramente schifo…………..sono disabile se nostro figlio non potrà ++ accudirci à mè e à mio marito anche lui disabile ,,ce lo dicano chiaro,, cosi toglieremo il disturbo ,à quei mascalzoni che abbiamo al governo…

  9. MA A CHI ASPETTIAMO A CACCIARLI VIA TUTTI QUESTI TECNICI E POLITICI, SI HANNO ROTTO IL …………………….

  10. è una vergogna…politici vergognatevi!…Io sono figlia unica e non ho nessuno che possa badare ai miei genitori …a parte me..3 giorni sono anche pochi!…tagliatevi non solo lo stipendio…ma anche la testa…risolveremmo molti problemi…Spero che vi rendiate conto di coò che fate.

  11. Ai cari signori che hanno avuto questa grandiosa idea da raggionieri di 4 soldi vorrei solo dire: so che non è giusto augurare il male agli altri, ma spero proprio che possiate diventare anche voi disabili, in modo che anche i vostri cari abbiano le stesse difficoltà di noi comuni mortali! Noi saremo pure diversamente abili, ma voi siete disabili mentali!

  12. Ancora contro i statali: quelli del 1952,contrar.te ai privati,non possono andare in pensione a 64e7 mesi,ma a 67 e 7 mesi, contratti bloccati e ribloccati, liquidazioni post morte, genitori figli di un dio minore.
    Dividi e impera!!!!
    Qui si sta confondendo le colpe accertate di una classe (?) politica con una classe di lavoratori.cambiamo da d’ore di lavoro, ridadici i nostri contributi che vi siete pappato.

  13. Abbiamo toccato proprio il fondo, i disabili non si toccano parlamentari vergognatevi, dimezzate i vostri stipendi e vitalizi,
    queste sono cose da fare.Lasciate stare i disabili vergognaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa.

  14. è una vergogna, togliere alle persone piu’ deboli che hanno bisogno di assistenza continua, per risparmiare pochi euro.
    Io proporrei x provocazione rinchiudere nei centri specializzati x un mese dove l’assistenza viene pagata a anche a € 500 al giorno e vediamo se lo stato gli conviene.
    Si abbassino i costi della politica e dei MAGNA MAGNA.
    Ribelliamoci, stracciamo la tessera elettorale

  15. Ho la disgrazia di essere nel pubblico e di percepire 1300 euro dopo 16 anni di servizio. Un mutuo sulle spalle.
    Mio padre ha un tumore per il quale fruisco dei permessi legge 104.
    Cosa dovrò fare ora, rinunciarci? Questo governo di ILLUMINATI (New Word Order) è un governo di delinquenti puri. Schiacciare i deboli ma prima dividerli (creando delle differenze di trattamento tra loro) per impedire che si ribellino, per far si che non ci sia mai una rivoluzione, tenendoci blanditi come le pecore. Cosa aspettiamo a prendere i forconi e a metterli loro su una sedia a rotelle??????

  16. Mi chiamo Sonia ,scrivo perché ho letto la bozza della legge di stabilità che verrà presto presentata in parlamento. Sono molto preoccupata per i diritti delle persone con genitori diversamente abili assistite da impiegati del settore pubblico come me.
    Ho 40 anni, sono una impiegata statale, con uno stipendio che mi permette a malapena di arrivare a fine mese, vivo a Roma e sono divorziata con una figlia di 13 anni. Mia madre ,con la quale convivo da sempre, è invalida al 100% a seguito di un ictus subito quando io avevo 26 anni e che l’ha lasciata parzialmente paralizzata con gravi disturbi alla favella e al tono dell’umore, bisognosa quindi di assistenza continua. Mio padre è deceduto quando avevo 14 anni e dalla disgrazia che è avvenuta a mia madre dedico gran parte della mia vita a lei e a mia figlia ,annullando anche me stessa.
    Come forse saprete, assistere un disabile, per quanto mia madre abbia un meraviglioso carattere, è una continua strada in salita fatta di incognite continue, che nella maggior parte nulla hanno a che vedere con la sfera personale familiare, che ci mettono psicologicamente a dura prova.
    L’anno scorso, faccio un esempio, la pensione di invalidità di mia madre è stata decurtata da un giorno all’altro con un debito da pagare di oltre 6.000,00 euro. Si è trattato di un errore dell’inps che però ci ha fatto vivere nell’ansia . Ci sono voluti più di 3 mesi per rimettere le cose a posto, per non parlare della depressione in cui mia madre è sprofondata.
    Accennavo inoltre che mia madre ha bisogno di assistenza continua: dal tagliare il pane al lavare i capelli, dal tagliare le unghie al fare la spesa , dall’allacciare le scarpe alla fisioterapia motoria e cardiovascolare, insomma non è in grado di compiere i quotidiani atti della vita senza un supporto. I centri specializzati che forniscono assistenza hanno subito fortissimi tagli, a Roma ad esempio il centro di rieducazione motoria a cui mi sono rivolta per anni non assiste più mia madre a domicilio.
    Adesso io e mia madre ci dobbiamo recare due volte a settimana ad un centro distante da casa. Devo prendere le ferie per sopperire a queste necessità dato che i 3 giorni al mese non bastano.
    La proposta contenuta nella legge di stabilità che vuole tagliare il 50% dello stipendio ai dipendenti pubblici che fruiscono 3 volte al mese della legge 104 per assistere i propri genitori è assurdamente crudele, iniqua e classista dal punto di vista umano e incomprensibile dal punto di degli obiettivi che vuole raggiungere.
    Da una parte ci tagliano le spese e l’assistenza sanitaria chiedendoci di compensare fornendo noi stessi l’assistenza che lo stato non può né vuole dare. Adesso tagliano anche sull’assistenza che noi cittadini diamo con grosse difficoltà ai nostri parenti?
    In termini di risparmio per le casse dello stato poi di cosa parliamo? Di una parte esigua di denaro risparmiato rispetto al resto della fetta di coloro che assistono i propri familiari disabili.
    Parlo di tutti i non statali che potranno continuare a beneficiare della retribuzione al 100%, parlo dei statali che assistono le proprie mogli, mariti, figli.
    Perché quindi colpire una piccola fetta di questo gruppo, ovvero solo i statali che assistono i propri genitori, se non per frammentare e mettere l’uno contro l’altro chi assiste i propri cari (disabili)?
    E’ una strategia per una proposta di legge che nella sua apparente cieca stupidità è stata chiaramente studiata da freddi burocrati a tavolino.
    Questa proposta umilia ulteriormente i nostri genitori disabili facendoli sentire ancora più in colpa per il solo fatto di pesare sui propri figli.
    Io le chiedo di battersi dove può, facendo sentire la sua voce, insieme a me e tutte le altre persone come me, per fare di tutto per non far passare sottovoce questa vergognosa e vigliacca operazione contro chi tutti i giorni è in prima fila, con un misero stipendio, per aiutare con e senza aiuto i propri cari in difficoltà.
    Un caro saluto
    Sonia

  17. E’ vergognoso, risparmiare sulle agevolazioni per le famiglie con genitori o fratelli malati. Anche perchè spesso già pesano sui figli il mantenimento dei supporti che nessuno concede, badanti etc..

Parliamone ;-)

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