I deputati del Parlamento europeo voteranno martedì, 26 marzo, l’accordo provvisorio raggiunto a febbraio sulle nuove norme sul rispetto del diritto d’autore in Internet. Messo a punto dai negoziatori del Parlamento europeo e degli Stati membri nell’arco di tre anni, l’accordo provvisorio mira a garantire che i diritti e gli obblighi del diritto d’autore si applichino anche alla rete. L’accordo dovrebbe consentire di meglio negoziare accordi di licenza con piattaforme internet come YouTube e aggregatori di notizie come Google News o Facebook. Nel testo sono incluse numerose salvaguardie per garantire che la rete rimanga uno spazio caratterizzato dalla libertà di espressione.

L’accordo intende inoltre facilitare l’utilizzo di materiale protetto da diritti d’autore per la ricerca che si basa sull’estrazione di testi e dati, eliminando così un importante svantaggio competitivo che i ricercatori europei si trovano attualmente ad affrontare. Nella proposta si stabilisce infatti che le restrizioni del diritto d’autore non si applicheranno ai contenuti utilizzati per l’insegnamento e la ricerca scientifica.

Il Parlamento europeo è chiamato ad esprimere un voto di importanza cruciale, per l’approvazione definitiva della Direttiva sul diritto d’autore, a tutela dei valori democratici europei di una stampa libera e a garanzia della centralità della cultura e della creatività nella società contemporanea. Proteggere l’industria culturale e dell’informazione, rendendola economicamente indipendente, significa proteggere le nostre libertà”.

Sono le parole del presidente della Federazione Italiana Editori Giornali (FIEG), Andrea Riffeser Monti, e del presidente dell’Associazione Italiana Editori (AIE), Ricardo Franco Levi, che, in un comunicato congiunto in vista delle fasi finali dell’iter di approvazione della Direttiva UE sul diritto d’autore, hanno invitato il Parlamento Ue ad agire con responsabilità.

Secondo Andrea Riffeser Monti, si tratta di “Una riforma che, partendo dalla consapevolezza di un necessario riequilibrio economico, incoraggerà forme di cooperazione virtuosa con quei soggetti della Rete che riproducono ed elaborano i contenuti editoriali, attraverso l’introduzione della giusta e proporzionata remunerazione per l’uso digitale delle opere dell’ingegno, per conferire una concreta dignità al lavoro intellettuale e, più in generale, per ottenere il riconoscimento di principi e diritti patrimonio della nostra civiltà europea”.

“Il mondo del libro nel suo complesso”, ha aggiunto Ricardo Franco Levi, “dagli autori, agli editori, ai librai e ai bibliotecari, sostiene una Direttiva il cui valore è soprattutto nell’equilibrio tra i diversi interessi di tutti gli attori in gioco. È comprensibile che l’equilibrio possa dispiacere a chi oggi ha posizioni dominanti, ma le norme proposte pongono le basi per la crescita dei settori creativi e culturali in Europa, giacché favoriscono l’innovazione a partire dalle modalità per valorizzare i diritti d’autore nei contesti digitali. Bloccarle in dirittura d’arrivo e rinviare tutto alla prossima legislatura equivarrebbe a porre un freno alla crescita delle imprese europee in un ambito, quello culturale, che ha effetti su istruzione, ricerca, diffusione della cultura e quindi di una cittadinanza consapevole. Per questo sono ottimista, sono sicuro che i nostri europarlamentari sapranno scegliere da che parte stare”.


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