Diritto d’autore, lettera alla Presidente Boldrini per dire no alla riforma dell’Agcom
Solo il Parlamento può adottare una riforma del diritto d’autore armonica, equa ed innovativa. Per questo diverse associazioni hanno scritto una lettera alla Presidente della Camera Laura Boldrini chiedendole di intervenire per risolvere il potenziale conflitto istituzionale che si creerebbe tra il Parlamento e l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, se questa adottasse il Regolamento posto in consultazione sul diritto d’autore online in assenza di un previo intervento del Legislatore. In ballo c’è la libertà di espressione in Internet, materia di cruciale importanza per lo sviluppo delle democrazie moderne.
La decisione non può quindi prescindere da un intervento del Parlamento. Numerose associazioni ed esponenti della società civile, pur rappresentando istanze ed interessi diversi tra loro, concordano nel ritenere ingiusta, inopportuna ed inappropriata nel merito la procedura di repressione sul web proposta dall’Agcom, senza il ricorso alla magistratura, e nutrono serie perplessità sulla sussistenza di una sufficiente legittimazione in materia di diritto d’autore in capo a tale Autorità.
Non bisogna poi dimenticarsi che sia alla Camera che al Senato sono già stati presentati due disegni di legge (Atto Camera n. 1639 e Atto Senato n. 1066) e che altri parlamentari hanno preannunciato la presentazione di ulteriori disegni di legge.
Per non parlare del fatto che lo scorso 25 settembre con una delibera firmata proprio dalla Presidente Boldrini è stata istituita presso la Camera dei Deputati una Commissione parlamentare di inchiesta proprio in materia di pirateria elettronica e digitale.
“Oltre alla mancanza di legittimazione in capo all’Agcom – si legge nella lettera – e ai rischi documentati circa i suoi effetti deleteri sulla libertà d’espressione in Rete, rimarcati da ultimo anche da due interrogazioni rivolte da Membri del Parlamento europeo alla Commissione (Interrogazioni On.le Rinaldi e On.li Toia/Berlinguer), l’emanando Regolamento Agcom appare infatti inficiato dalla assoluta carenza di una preventiva analisi di impatto economico in termini di costi e benefici che – sebbene da più parti ripetutamente richiesta – l’Autorità non ha mai voluto avviare”.
E poi c’è un’altra questione: “a fronte di recenti decisioni della Giustizia Amministrativa, l’Agcom si troverà a dover gestire un’importante mole di lavoro inerente i ricorsi per pratiche commerciali scorrette nel settore delle telecomunicazioni precedentemente di competenza dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato, cosa che ci lascia francamente dubitare sulla possibilità che contestualmente Agcom possa farsi carico anche del contenzioso che il Regolamento in materia di diritto d’autore farebbe confluire su di essa anzichè, più opportunamente, sulle sezioni specializzate per la proprietà intellettuale dei Tribunali Ordinari”.
Per tutte queste ragioni le associazioni chiedono alla Presidente della Camera di consentire la calendarizzazione delle varie proposte di legge sul diritto d’autore, avviando così con un formale dibattito parlamentare anche la moratoria di fatto del Regolamento proposto da Agcom.