Direttive colazione, il Consiglio approva le nuove regole su miele, confetture e succhi di frutta
Il Consiglio ha adottato formalmente le nuove “direttive colazione” che cambiano etichettatura e denominazione di miele, marmellate, confetture e succhi di frutta
L’Europa aggiorna le regole sulla colazione con nuove norme sull’etichettatura e sul confezionamento di miele, marmellate e confetture, succhi di frutta – prodotti comunemente usati al mattino. Ieri il Consiglio Ue Agricoltura ha adottato formalmente le nuove norme sulla composizione, sull’etichettatura e sulla denominazione di miele, succhi di frutta, confetture e latte disidratato – le cosiddette “direttive sulla colazione”, sulle quali era stato raggiunto l’accordo con l’Eurocamera.
Le direttive aggiornate, spiega il Consiglio, “mirano ad aiutare i consumatori a operare scelte più informate, a garantire maggiore trasparenza riguardo all’origine dei prodotti e a ridurre le frodi alimentari”.
Il nuovo regolamento sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Ue ed entrerà in vigore 20 giorni dopo, mentre gli Stati avranno due anni di tempo per applicarle.
Direttive colazione: cosa cambia per miele, marmellate e succhi di frutta
Quali sono dunque le principali novità previste dalle direttive colazione? Uno dei prodotti regolamentati è il miele.
Come spiega il Consiglio, nel caso di miscele di miele, “le nuove norme renderanno più chiara l’etichettatura dei paesi di origine al fine di accrescere la trasparenza e combattere le frodi relative al miele. L’etichettatura indicherà i paesi di origine in ordine decrescente, in base al peso, compresa la percentuale rappresentata da ciascun paese. Gli Stati membri possono decidere che, per il miele immesso sul mercato dei rispettivi territori, sia consentito indicare solo la percentuale delle quattro quote maggiori, se insieme costituiscono oltre il 50% della miscela”.
Novità anche per i succhi di frutta. Poichè cresce la domanda di prodotti a contenuto ridotto di zuccheri, vengono introdotte tre categorie di succhi di frutta: “succo di frutta a tasso ridotto di zuccheri“, “succo di frutta da concentrato a tasso ridotto di zuccheri” e “succo di frutta concentrato a tasso ridotto di zuccheri“. Sull’etichetta si potrà usare la dicitura “i succhi di frutta contengono solo zuccheri naturalmente presenti”.
Tutto questo, spiega ancora il Consiglio, per “migliorare l’informazione dei consumatori, che spesso non sono consapevoli della differenza tra succhi di frutta (che per definizione non possono contenere zuccheri aggiunti) e nettari di frutta”.
Le direttive colazione riguardano anche le confetture. Per marmellate e confetture, il contenuto minimo di frutta sarà aumentato da 350 a 450 g per kg nelle confetture e da 450 a 500 g per kg nelle confetture extra. In questo modo si vuole ridurre il contenuto di zucchero e favorire un’alimentazione più sana.
Nel caso del latte disidratato, sarà infine consentito l’uso di trattamenti per la produzione di prodotti a base di latte disidratato senza lattosio.
“La Direttiva Breakfast assicura una maggiore tutela della produzione nazionale di miele ma su succhi e marmellate si è persa l’ennesima occasione per assicurare più trasparenza ai cittadini”, ha commentato a stretto giro Coldiretti. Per la sigla, le nuove norme contribuiranno a contrastare l’importazione di miele adulterato. Mentre in sede di accordo è stato stralciato l’obbligo dell’indicazione obbligatoria dell’origine della materia prima per succhi di frutta, marmellate e confetture.