uova

Nel nostro Paese non c’è nessun allarme diossina per le uova: l’Italia è autosufficiente per quanto riguarda le produzioni di carne di pollame ed uova. Su tutte le uova immesse in commercio è stampigliata la sigla del Paese  d’origine che per l’Italia è IT. E’ quanto si è affrettato a chiarire il Ministero della salute in relazione alle notizie di stampa provenienti dalla Germania circa la presenza di diossina in uova prodotte in aziende agricole tedesche. Il Ministero, che ha richiesto, tramite il sistema di allerta comunitario informazioni alle Autorità tedesche e  alla Commissione per conoscere le cause e l’eventuale distribuzione sul territorio comunitario delle uova tedesche, rassicura i consumatori sul fatto che queste uova sono state distribuite in Germania e Austria.
Mentre in Germania lo scandalo ha portato alla chiusura di 5 aziende agricole, nel nostro Paese anche Coldiretti rassicura i consumatori: “Le uova di gallina – sottolinea la Coldiretti – hanno un sistema di etichettatura obbligatorio che consente di distinguere la provenienza e il metodo di allevamento con un codice che con il primo numero consente di risalire al tipo di allevamento (0 per biologico, 1 all’aperto, 2 a terra, 3 nelle gabbie), la seconda sigla indica lo Stato in cui è stato deposto (es. IT), seguono le indicazioni relative al codice ISTAT del Comune, alla sigla della Provincia e, infine il codice distintivo dell’allevatore. A queste informazioni si aggiungono – conclude la Coldiretti – quelle relative alle differenti categorie (A e B a seconda che siano per il consumo umano o per quello industriale) per indicare il livello qualitativo e di freschezza e le diverse classificazioni in base al peso (XL, L, M, S)”.


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