Dieci anni di “Premio Dona”: UNC si mette in gioco al fianco dei consumatori
“Gioco ergo sum”. Parafrasando la celebre citazione di Cartesio, l’Unione Nazionale Consumatori ha voluto quest’anno mettere al centro della decima edizione del Premio Vincenzo Dona, la dimensione del gioco che accompagna la vita dell’uomo fin dal primo momento della sua esistenza. Attraverso il gioco si impara, si assorbono stimoli dal mondo esterno, si comprende meglio la realtà che ci circonda. Da grandi il gioco diventa sfida, nel lavoro come in altri ambiti, superare i propri limiti, accedere ad un livello superiore, vincere delle sfide rende un gioco le difficoltà che si possono incontrare. Da consumatori, il gioco del marketing influenza più o meno consapevolmente le nostre scelte e sposta la capacità decisionale da un prodotto ad un altro.
Così, la mattinata celebrativa del premio si è snodata passando dall’edutainment, un po’ educazione un po’ intrattenimento, all’importanza del gioco di squadra, inoltrandosi poi nei meandri delle scelte di consumo, e nella relazione ludica tra imprese e consumatori che, tanto nella old economy che nella economia digitale, talvolta nasconde qualche insidia per gli utenti.
“Siamo nell’era del consumatore che gioca”, aveva dichiarato qualche giorno fa Massimiliano Dona, presidente di UNC, “ma è fondamentale che per ‘stare al gioco’ le regole siano chiare. E una tra queste è la più importante: la gamification deve essere un’opportunità anche per l’utente e non solo per le aziende che utilizzano metodi sempre più innovativi per ingaggiare il consumatore”.
Tanti gli ospiti che si sono alternati sul palco del Teatro Argentina di Roma: da sociologi e filosofi a professori universitari e dirigenti d’imprese vecchie che si sono sapute innovare e di imprese nuove che hanno fatto del giocare con i propri utenti-consumatori il loro punto di forza a e la chiave del loro successo.
“Un’associazione di consumatori come la nostra, la più antica in Italia, non può non tenere conto di come sta cambiando il modo di operare delle aziende. Molte di esse utilizzano nuove tecniche di gamification per ingannare un consumatore che da un lato è più smaliziato davanti ad alcune lusinghe del marketing e dall’altro non rinuncia al suo ruolo nel gioco del consumo”, precisa Dona.
Per la parte della giornata dedicata all’attribuzione dei premi, quest’anno il riconoscimento della sezione “Personalità” è stato attribuito al sociologo Francesco Morace, promotore del Festival della Crescita e autore recentemente di ‘ConsumAutori’, saggio dedicato ai protagonisti consapevoli delle moderne scelte di consumo, e a Taxi 1729, società di formazione e comunicazione scientifica che sta realizzando un serio programma di divulgazione della cultura economica presso il pubblico di consumatori, e in particolare nelle scuole dove hanno presentato la conferenza spettacolo “Fate il vostro gioco” per contrastare la dissuasione del gioco d’azzardo. Per la sezione “Stampa”, il premio è stato attribuito al mensile “Il Test-Salvagente”, mentre per la sezione “Laurea”, sono stati premiati Andrea Consoli, dell’Università IULM di Milano, con una tesi dal titolo “In-Game Advertising: le percezioni degli utenti sul videogioco come veicolo pubblicitario” e Clelia Ambrosio della Seconda Università di Napoli, Capua (CE),con la tesi “Strategie di marketing e coinvolgimento degli appassionati. Un’analisi netnografica delle community on-line nel settore dei giochi”.