Diamanti, Confconsumatori: da BPM “comportamento discriminatorio”
Da BPM un “comportamento discriminatorio” perché la banca non si presenta in mediazione e tratta dei rimborsi con due sole associazioni di consumatori, a differenza di quanto stanno facendo gli altri istituti bancari. La questione dei diamanti da investimento continua a far discutere e questa volta sotto i riflettori c’è il comportamento stesso di un istituto bancario, Banco BPM appunto, che Confconsumatori contesta per la linea di comportamento scelta. Proprio ieri è arrivata la notizia che, a partire dal 2 luglio, ci saranno incontri periodici di BPM con Federconsumatori e Adiconsum per esaminare e rimborsare i risparmiatori coinvolti nel caso dei diamanti da investimento.
Si tratta di una mossa contestata da Confconsumatori. “Fumo negli occhi, col tentativo di dilatare i tempi e scoraggiare il contenzioso”: questa la valutazione di Confconsumatori in merito a quello che viene ritenuto un “comportamento discriminatorio” da parte di Banco Popolare di Milano, che “ha escluso dalla trattativa relativa all’acquisto di diamanti la stragrande maggioranza delle associazioni dei consumatori”, denuncia Confconsumatori facendo riferimento al fatto che BPM sta trattando solo con due associazioni di consumatori.
“Banco Popolare di Milano – dichiara la presidente di Confconsumatori Mara Colla – non ha mai risposto alle richieste di incontro per trattare l’argomento, né con Confconsumatori, né – evidentemente – con molte altre associazioni, contrariamente a quanto hanno responsabilmente ritenuto di fare Banca Intesa, Unicredit e, da ultimo, anche Banca MPS”. Per questo Confconsumatori annuncia di aver chiamato in giudizio la banca, che “avrebbe fatto bene a presentarsi dinanzi agli organismi di mediazione nei quali è stata convenuta e accettare i tentativi di conciliazione obbligatori per legge, invece di dichiararsi “parte terza” tra il risparmiatore e le società che hanno venduto le pietre”. Rifiutando la mediazione obbligatoria per legge, prosegue Confconsumatori, “ora BPM sembra preferire la creazione di nuove procedure di conciliazione, concordate con solo due delle associazioni dei consumatori riconosciute a livello nazionale”. In alternativa, dice l’associazione, BPM avrebbe ancora la possibilità di offrire il risarcimento al 100% a tutti i suoi clienti.