Una legge a tutela dei privilegi e contro gli interessi dei consumatori. Non usa mezzi termini il Movimento Nazionale Liberi Farmacisti nel bocciare il ddl concorrenza diventato legge. Nel mirino della sigla ci sono tutti gli attori politici che hanno accompagnato l’iter del ddl e soprattutto la mancanza di una riforma sulla liberalizzazione dei farmaci di fascia C, che rimangono in farmacia. “Una legge sbagliata ove si è fatto scempio delle indicazioni dell’Antitrust, Autorità strumentalizzata da una politica fortemente legata a lobby e corporazioni”, ha commentato Vincenzo Devito, presidente del MNLF .

Per i liberi farmacisti è stato pagato “un tributo altissimo a carico dei consumatori che la maggioranza ha offerto agli interessi delle corporazioni e del  grande capitale”. La sigla ricorda il caso delle tariffe elettriche, delle assicurazioni e, naturalmente, quello dei farmaci di fascia C, “quelli con obbligo di ricetta pagati direttamente dai cittadini, esclusi immediatamente dalla discussione mentre la stessa Autorità l’indicava come la soluzione ottimale per aggiungere ad un settore bloccato, una dose importante di concorrenza – dice il Movimento Nazionale Liberi Farmacisti – In quest’ultimo caso non solo le indicazioni dell’Antitrust non sono state seguite, ma il favore al grande capitale e alle multinazionali della distribuzione è palese”.

Da qui critiche nei confronti del Partito Democratico, dell’ex premier Matteo Renzi e del Governo tutto. “Per l’ennesima volta si è persa una occasione, rinunciando alla liberalizzazione dei farmaci di fascia C, per creare nuovi posti di lavoro (5000), nuove aziende (3000/3500), investimenti (700Mln euro) e soprattutto risparmi per i cittadini (in media 500 Mln/anno). Tutto a costo zero per lo Stato.  Per l’ennesima volta gli interessi particolari hanno prevalso su quelli generali – dicono i Liberi Farmacisti – Questi sono i risultati di una politica volutamente superficiale, ove un ministro della Salute, Lorenzin, parla di rischi per la salute pubblica con le liberalizzazione, come se non sapesse che nelle parafarmacie ci sono le stesse garanzie tecniche, normative e di controllo delle farmacie, come se non sapesse che nelle parafarmacie opera un farmacista laureato ed abilitato come nelle farmacie. Una politica che non esita a fare false promesse, sia da destra che da sinistra, consapevole di compiacere solo per meri calcoli elettorali”.

Per la sigla, dunque, una bocciatura netta verso il provvedimento e verso l’operato dei due Governi che l’iter ha portato con sé. “Oltre due anni per varare una legge fondamentalmente corporativa, il Governo Gentiloni ora e quello Renzi prima, hanno poco da festeggiare e molto, moltissimo da riflettere – dice il MNLF – Tuttavia, la battaglia per liberalizzare il settore continua”.


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