
Dazn, prosegue la protesta dei Consumatori contro le nuove tariffe (fonte immagine: pixabay)
Dazn, prosegue la protesta dei Consumatori contro le nuove tariffe
Si muovono le associazioni dei consumatori sul caso delle nuove tariffe Dazn e sui rincari per gli abbonati dal prossimo campionato di calcio
Si muovono le associazioni dei consumatori sul caso delle nuove tariffe Dazn, che saranno operative dal prossimo campionato di calcio.
Il Codacons ha deciso di presentare un esposto all’Antitrust e all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni. L’associazione chiede di aprire «un procedimento istruttorio volto ad accertare la legittimità degli aumenti tariffari disposti unilateralmente dalla società, e il rispetto dei diritti degli utenti già abbonati al servizio». Nella denuncia il Codacons ricorda anche i numerosi disservizi che hanno interessato la piattaforma.
Di sicuro si è aggiunto da qualche giorno il malumore che la decisione sulle tariffe Dazn ha diffuso fra gli abbonati. Vedere Dazn contemporaneamente su due dispositivi collegati a reti diverse costerà infatti quasi 40 euro al mese. Per la prossima stagione calcistica la piattaforma prevede ora due offerte di abbonamento. Quella standard sarà di 29,99 euro al mese, quella “Plus” costerà invece 39,99 euro al mese.

Dazn, l’esposto del Codacons
Da qui la protesta dei Consumatori.
Si legge nel testo dell’esposto presentato dal Codacons: «l’aumento delle tariffe stabilito dalla piattaforma è pari al 50% (si passerà difatti da un abbonamento mensile di euro 19,99 ad uno pari ad euro 29,99 nonché ad un altro di 39,99 euro se si vuole applicare il c.d. pacchetto Plus) e potrebbe comportare, oltre che un aggravio sulle tasche di numerosi utenti/abbonati fruitori del servizio, un vero e proprio squilibrio nel settore calcio. L’applicazione dei nuovi costi rappresenterebbe un’evidente manifestazione di come l’emittente streaming arrivi a modificare unilateralmente le offerte commerciali violando gli interessi di utenti e tifosi».
L’associazione richiama le diverse questioni che hanno interessato Dazn nell’ultimo, dall’intenzione espressa a campionato avviato di voler apportare modifiche al contratto, ai provvedimenti dell’Agcom sulla definizione di parametri di qualità per la fruizione del servizio di diffusione in live streaming delle partite, su tutela dei consumatori e indici di ascolto.
«Dazn in questi due anni in cui si è affermata sul palinsesto della Pay Tv ha fatto parlar molto di sé generando per lo più un malcontento complessivo – scrive il Codacons – Con il presente esposto si chiede alle Autorità in indirizzo di vigilare/monitorare sui costi stabiliti dall’emittente streaming Dazn e previsti per il nuovo campionato 2022/2023 arrivando ad avviare contestualmente una procedura istruttoria nei confronti della piattaforma streaming Dazn».
Il Codacons chiede inoltre ad Antitrust e Agcom di accertare il rispetto delle informazioni rese da Dazn in merito al diritto di recesso da parte degli utenti già abbonati al servizio.
Udicon: piattaforma inadeguata a cui affidare la Serie A
«Se il buongiorno si vede dal mattino, la notizia dei rincari Dazn, che ha scatenato la rivolta dei tifosi di calcio, non stupisce affatto – ha scritto in una nota il presidente nazionale dell’Udicon Denis Nesci – L’ennesimo smacco per gli abbonati e gli appassionati di calcio a cui ormai siamo abituati da anni».
«Alla luce di questa decisione – prosegue l’Udicon – ci chiediamo se sia proprio questa l’emittente a cui affidare nei prossimi anni il servizio di trasmissione delle partite di serie A e se sia possibile da parte della Lega di calcio valutare delle alternative. Quel che è certo è che l’annuncio di Dazn fatto tra le altre cose, in un momento di seria difficoltà per le tasche dei cittadini, è un assist al fenomeno della pirateria che storicamente danneggia le tv a pagamento. Ci auguriamo che, a fronte dell’ennesimo dispiacere per i tifosi, gli organi competenti, Lega e Agcom su tutti, si muovano incisivamente per restituire agli utenti un servizio di qualità».
