Parte da Davos la campagna europea per la difesa dei diritti dei cittadini e dell’ambiente “contro la minaccia di sanzioni e ritorsioni da parte delle grandi imprese”. Al via dunque, in occasione del World Economic Forum, la petizione internazionale Stop ISDS in 16 Stati dell’Unione europea, col sostegno di oltre cento associazioni della società civile, sindacati e movimenti, che chiedono alle istituzioni e ai governi lo stralcio delle clausole arbitrali da tutti gli accordi commerciali e di investimento. All’iniziativa, coordinata in Italia dalla campagna Stop TTIP/CETa, aderisce il Movimento Consumatori.


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L’Unione europea e gli Stati membri hanno l’opportunità di mettere fine a questi privilegi per le multinazionali cancellandoli dagli accordi commerciali e sugli investimenti esistenti e non approvandone altri in futuro – commenta Alessandro Mostaccio, segretario generale dell’associazione – Dobbiamo spingere con questa petizione, è il momento giusto per sancire un principio e mettere al riparo la democrazia o sarà inutile pensare di combattere le diseguaglianze se chi ci rappresenta democraticamente si ‘vende’ agli interessi dei privati nel nome del mercato e di una crescita che è solo per qualcuno”. Primo banco di prova per il Parlamento europeo, spiega l’associazione, sarà il voto del prossimo 12 febbraio sul trattato per la liberalizzazione degli investimenti tra Europa e Singapore, che contiene un arbitrato ISDS-ICS. La richiesta: bocciare il meccanismo “come primo segnale tangibile di buona volontà politica”.

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