Arriva la Settimana Anticontraffazione, in programma dal 3 al 7 ottobre

Ammontano a 15 miliardi di euro le perdite che ogni anno subiscono i bilanci degli Stati europei a causa della contraffazione. La maggiore produzione di falsi riguarda il settore dei cosmetici che genera 9,6 miliardi di mancate vendite nell’Ue, 935 milioni dei quali riguardano l’Italia.

Sono questi alcuni dei dati resi noti dall’Ufficio Ue per la proprietà intellettuale (Euipo) riportata nella relazione 2020 sullo stato delle violazioni dei diritti di proprietà intellettuale (Dpi) che comprende le indagini dell’Ocse e dell’Ufficio Ue dei brevetti (Ueb).

Rapporto Euipo, alcune evidenze

Rispetto all’ultima analisi di Euipo del 2019 il danno complessivo causato dalla contraffazione alle imprese ‘regolari’ ha registrato un aumento di 2,5 miliardi di euro, di cui 225 milioni di euro a carico di aziende italiane.

Secondo la ricerca il 15% di tutti i prodotti contraffatti nel commercio internazionale sequestrati dalle autorità doganali viola i diritti di proprietà intellettuale delle imprese con sede in Italia rappresentando un “grave rischio per i consumatori”.

Il rapporto Euipo evidenzia che  i prodotti più ‘taroccati’ sono i giocattoli, gli articoli per l’infanzia e i vestiti destinati ai bambini. Oltre alle perdite dovute alla riduzione di gettito fiscale e alla mancato versamento di contributi sociali da parte dei produttori illegali, la relazione pone l’accento sulle vendite non realizzate a causa della contraffazione che hanno raggiunto un valore di 19 miliardi di euro.

 

Parmigiano, uno dei prodotti italiani più taroccati all’estero

Contraffazione a tavola

La contraffazione non risparmia neppure il cibo e il 65% degli italiani, come risulta da un sondaggio Coldiretti, teme il rischio di portare in tavola prodotti “fake” che, oltre al danno economico per le imprese, possono causare problemi di salute.

A livello mondiale le frodi sul cibo valgono oltre 100 miliardi di falso Made in Italy agroalimentare con un aumento record del 70% nel corso dell’ultimo decennio, per effetto della pirateria internazionale che utilizza impropriamente parole, colori, località, immagini, denominazioni e ricette che richiamano all’Italia per alimenti taroccati che non hanno nulla a che fare con il sistema produttivo nazionale.

La contraffazione alimentare rischia di allargarsi con le nuove tensioni commerciali a partire dai dazi Usa nei confronti dell’Unione Europea già colpita dall’embargo russo per una serie importanti di beni perché favorisce la produzione di imitazioni locali, dal parmesan statunitense alla mozzarella “Casa Italia” russa.


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