Conti correnti, Bankitalia: aumentano i costi di gestione (Foto Pixabay per Pexels)

Nel 2022 aumenta la spesa di gestione di un conto corrente: servono infatti 104 euro, oltre 9 euro in più rispetto all’anno precedente. Secondo l’Indagine sul costo dei conti correnti 2022 pubblicata oggi dalla Banca d’Italia, gli italiani nel 2022 hanno sborsato più dell’anno precedente per mantenere attivo il proprio conto corrente. I costi di gestione sono lievitati da 94,7 euro del 2021 a 104 euro del 2022. Ciò ha portato ad un incremento delle tariffe del +11,6%.

La variazione della spesa è legata sia alla crescita delle spese fisse sia di quelle variabili, che hanno contributo all’aumento complessivo. “La crescita della spesa dei conti correnti online – prosegue Bankitalia – è stata molto meno pronunciata e pari a 0,7 euro, raggiungendo l’importo di 33,7 euro; la spesa di gestione dei conti postali è passata da 58,0 a 59,6 euro”.

L’apporto più significativo però, proviene dalle «spese fisse cresciute di ben 5,9 euro nel 2022 e che erano già salite di 2,8 euro nel 2021 e 4,3 euro nel 2020, costi che gravano indiscriminatamente anche su chi ha una bassa operatività e fa un basso numero di operazioni» afferma il presidente dell’Unione Nazionale Consumatori Massimiliano Dona.

Colpa dell’inflazione

Un danno ai consumatori che proviene dall’aumento dell’inflazione. Nel solo 2022, l’Istat ha registrato un aumento dei prezzi al consumo pari a +8,1%. Inoltre,tale situazione fa seguito a un lungo periodo di tassi di interesse straordinariamente bassi che avevano spinto le banche ad azzerare la remunerazione dei depositi in conto corrente e ad aumentare gli oneri a carico dei clienti. Dunque, i rincari raggiunti inducono le banche ad aumentare il costo dei conti correnti. L’Associazione per la difesa e l’Orientamento dei consumatori (ADOC) dichiara che «tali rincari sono ingiustificati» tenuto conto che «nell’ultimo periodo, le grandi banche italiane hanno aumentato i loro profitti del 5,5%,portandoli a 8,9 miliardi di euro». Affermazioni confermate dai costi delle nuove piattaforme degli istituti di credito. Infatti «grazie all’home-banking e alle app oggi i costi operativi per gli istituti di credito si sono sensibilmente abbattuti, con una serie di operazioni compiute in autonomia dagli utenti attraverso smartphone o pc che non hanno alcun costo per le banche» rivela Bankitalia.

«La diffusione della digitalizzazione dei conti online e delle App non ha portato alcun beneficio economico ai consumatori, ma sempre e solo agli Istituti Bancari» spiega la presidente dell’Adoc Anna Rea.

Istituti di credito innovativi, i più apprezzati

Secondo un’indagine sui conti correnti, realizzata da Altroconsumo nel 2023, gli istituti di credito più utilizzati sono quelli innovativi (spesso perché più convenienti). Mentre i meno scelti sono i colossi bancari, i costi e le commissioni non convincono i clienti. Altroconsumo ha analizzato, inoltre, i foglietti FID (Fee information document – documento informativo delle spese) di 19 banche scelte da operatori tradizioni e quelli online, confrontando gli Icc (Indicatori di costo complessivo) di giovani, famiglie e pensionati. Dall’analisi, l’organizzazione dei consumatori, nota che a subire i danni più consistenti sono i conti correnti dei pensionati (con un +5%) e delle famiglie (con +4%).

Meno servizi più costi

L’ultimo osservatorio sulla desertificazione bancaria in Italia, FirstCisl, denuncia un aumento di questo fenomeno. Infatti, lo studio rileva che 4 milioni di persone risiedono in un comune italiano dove non c’è uno sportello bancario mentre 5 milioni e 900 mila vivono in comuni che ne hanno uno solo. Ciò richiede costi di trasporto per i clienti che vivono nelle zone più rurali e riduzione di benefici bancari effettivi.

«I correntisti hanno meno servizi a fronte di maggiori costi. La desertificazione degli sportelli bancari e degli ATM sta lasciando isolate intere zone del territorio nazionale, comportando un’assenza di servizi, che risultano inoltre essere sempre più scadenti» ha continuato Anna Rea. Quindi è per questo che i clienti dovrebbero, secondo la presidente dell’Adoc « verificare la propria tipologia di conto corrente e sceglierne uno adatto alle proprie reali esigenze per cercare di contenere i costi, come può essere il conto di base che ha costi inferiori, ma che non viene pubblicizzato dalle banche, come ad esempio, per i pensionati che non superano i 18 mila euro annui lordi, per i quali esiste questa tipologia di conto con costi contenuti».

 

di Sofia Cimorelli


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