Nel 2019 il prodotto interno lordo (Pil) è previsto crescere dello 0,3% in termini reali, in deciso rallentamento rispetto all’anno precedente. La spesa delle famiglie invece crescerà dello 0,5%, in lieve rallentamento rispetto al 2018. Sono le stime diffuse oggi dall’Istat, che per quest’anno prevede “un moderato incremento dei consumi delle famiglie”. La fiducia di famiglie e imprese ha confermato un orientamento negativo, prosegue l’Istat nelle prospettive per l’economia italiana nel 2019. Ad aprile l’indice del clima di fiducia dei consumatori è diminuito per il terzo mese consecutivo e tutte le componenti sono risultate in peggioramento, con una diminuzione più contenuta per le attese sul futuro.

Nel 2018, prosegue l’Istat, i consumi delle famiglie italiane hanno registrato bassi ritmi di crescita, con una decelerazione che si è protratta fino al terzo trimestre. La spesa per consumi ha mostrato una ripresa contenuta nel quarto trimestre (+0,2%) a cui ha contribuito la crescita robusta dei consumi dei beni durevoli (+1,8% rispetto al +0,8% del terzo trimestre). I beni di consumo non durevoli hanno registrato una variazione congiunturale marginalmente positiva (+0,1%) ma comunque in aumento rispetto al trimestre precedente (-0,4%). La spesa delle famiglie per servizi, invece, ha mostrato un rallentamento.

Il Codacons sottolinea il fatto che in Italia la spesa cresce meno che in altri paesi europei. I dati dell’Istat dimostrano come l’aumento dell’Iva “debba essere a tutti i costi evitato o sarà massacro per i consumi”, dice l’associazione.

La spesa delle famiglie in termini reali rallenterà rispetto al 2018, crescendo appena del +0,5%. “Si confermano i nostri timori circa l’andamento deludente dei consumi anche nel corso del 2019 – spiega il presidente Carlo Rienzi – Rispetto ad altri paesi Ue come Spagna, Francia e Germania, in Italia la spesa delle famiglie cresce meno, e i consumatori, anche nell’anno in corso, dimostrano un atteggiamento prudenziale, rimandando al futuro gli acquisti. Una situazione di grande incertezza che potrebbe precipitare in caso di incremento delle aliquote Iva nel 2020: se dovessero scattare le clausole di salvaguardia, infatti, si registrerebbe una fortissima contrazione dei consumi fino al -0,7%. Di fronte ai deludenti dati diffusi oggi dall’Istat, il Governo deve evitare a tutti i costi l’aumento dell’Iva, che rappresenterebbe il colpo di grazia per il commercio con effetti devastanti sulla spesa delle famiglie e sull’economia nazionale”.


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