Consumatori: tredicesime in calo e falcidiate da tasse e mutui
Tredicesime in calo e falcidiate da tasse, mutui, bolli, canoni e rimborsi dei debiti, che si prenderanno oltre il 90% della gratifica, mentre solo un magro 9,1% rimarrà alle famiglie per risparmi, regali, viaggi e alimentari. Sarà un Natale durissimo secondo Federconsumatori e Adusbef, che fotografano quest’anno un’ulteriore diminuzione delle tredicesime: ammonteranno infatti a 34,20 miliardi di euro (-0,3 miliardi, con un decremento dello 0,9% per cento rispetto al 2012).
Le tredicesime saranno così ripartite: 9,8 miliardi ai pensionati (-1%); 9,1 miliardi ai lavoratori pubblici (-1,1%); 15,3 mld (-0,6%) ai dipendenti privati (agricoltura, industria e terziario). “Ma dopo un anno di rincari ed aumenti speculativi che hanno falcidiato i redditi delle famiglie costrette a nuovi debiti, con una perdita ulteriore del potere di acquisto, resterà poco per festeggiare”, affermano le due associazioni, per le quali “sarà un Natale durissimo, dopo l’onda lunga delle convulsioni finanziarie derivanti dagli spread, dagli scandali finanziari legati alla manipolazione di Libor, Euribor e tassi sui cambi, dalla politica dei sacrifici insostenibili imposti dalla troika a paesi in crisi come Grecia, Spagna e Portogallo, con l’unica nota positiva della richiesta di rinvio a giudizio delle agenzie di rating e la vittoria di un italo-americano come sindaco di New York”.
La tredicesima servirà quindi a pagare gli aumenti iniziati a gennaio di quest’anno, fra tariffe autostradali, benzina, bolli, tasse, tarsu, Trise, e altri balzelli. A fine anno, oltre alla busta paga più pesante, arrivano infatti anche le consuete scadenze fiscali, quali tasse, bolli, rate e canoni, che durante il mese di dicembre i contribuenti sono chiamati a versare, con il risultato di ridurre del 90,9% l’agognata gratifica natalizia. Dei 34,20 miliardi di euro di tredicesime che verranno pagate quest’anno, stimano Adusbef e Federconsumatori, soltanto il 9,1%, ossia 3,1 miliardi di euro pari a meno di un decimo del monte tredicesime, resterà realmente nelle tasche di lavoratori e pensionati.
Nel dettaglio, a “bruciare” un’ ampia fetta delle tredicesime saranno bollette, utenze, ratei e prestiti per un valore di 12,4 miliardi (ben il 36,3% del totale). La RC Auto mangerà 5,9 miliardi di euro, il 17,3% delle tredicesime, mentre 4,9 miliardi di euro serviranno per pagare le rate dei mutui. Il salasso non è però ancora finito: 4,1 miliardi di euro (il 12%) se ne andranno per pagare le tasse di auto e moto, mentre 2 miliardi (6,4 %) spariranno per il canone Rai che sarà incrementato nonostante un deterioramento della qualità del servizio pubblico. Un ulteriore 12,6% della tredicesima, pari a 4,3 miliardi di euro, servirà per pagare i prestiti contratti con banche, finanziarie, parenti, amici e/o conoscenti.
Rimarranno solo 3,1 miliardi (il 9,1%) per le festività natalizie – cenone e regali – per qualche viaggio e per il risparmio futuro: una cifra che non servirà a rilanciare i consumi né ad alleviare le preoccupazioni delle famiglie sempre più impoverite. A fronte di questo scenario, Adusbef e Federconsumatori chiedono al Governo di ripristinare l’Iva al 21% perché quest’ultima è una “tassa sui poveri che colpisce indistintamente tutti i consumatori, gravando in particolare sulle più basse fasce di reddito, aggravando così la recessione con un aumento dell’inflazione ed un calo dei consumi”.
A fronte di questo scenario, Adusbef e Federconsumatori chiedono al Governo di ripristinare l’Iva al 21% perché quest’ultima è una “tassa sui poveri che colpisce indistintamente tutti i consumatori, gravando in particolare sulle più basse fasce di reddito, aggravando così la recessione con un aumento dell’inflazione ed un calo dei consumi”.
Chiederei non fossimo presi in giro anche da Voi…