I farmaci Avastin e Lucentis sono equivalenti per efficacia e sicurezza nel trattamento della degenerazione maculare senile. Questa la conclusione cui è giunto il Consiglio Superiore di Sanità, cui era stato chiesto un parere dopo la sanzione di 180 milioni di euro comminata dall’Antitrust alle due società farmaceutiche Roche e Novartis per una intesa restrittiva della concorrenza diretta a favorire la commercializzazione del farmaco più caro, il Lucentis. Altroconsumo: “Abbiamo diffidato l’Aifa, Avastin deve essere reinserito nella lista dei farmaci a carico del Sistema Sanitario Nazionale”.
“Abbiamo inviato una diffida all’Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) perché inserisca subito il farmaco Avastin nella lista dei farmaci a carico del sistema sanitario nazionale”, afferma Altroconsumo dopo la pronuncia del Consiglio Superiore di Sanità, chiamato ad accertare se esistessero rischi per i malati trattati col farmaco Avastin nei paesi in cui tale medicinale è utilizzabile “off label”. La conclusione del CSS, per cui i due farmaci sono del tutto equivalenti per efficacia e sicurezza, è stata annunciata da Adnkronos: “Secondo gli esperti del Css dai dati scientifici attualmente in possesso Avastin e Lucentis non presentano differenze statisticamente significative dal punto di vista dell’efficacia e della sicurezza, nella terapia della degenerazione maculare senile”.
Di fronte a questa pronuncia, Altroconsumo affila le armi: “Quanto esposto nella nostra diffida ad Aifa è stato confermato dal più alto organo scientifico in materia di salute, il Consiglio Superiore della Sanità, che ha certificato come i farmaci Avastin e Lucentis siano effettivamente equivalenti per efficacia e sicurezza. Chiediamo quindi che Aifa reinserisca immediatamente l’Avastin nella lista dei farmaci autorizzati (legge n. 648 del 1996) e ripristini, così, l’uso di questo farmaco nelle strutture ospedaliere, a vantaggio della salute dei pazienti e delle casse del Servizio Sanitario Nazionale. In assenza di tale decisione, procederemo nei confronti Aifa con una class action per difendere l’interesse dei cittadini”.
Il caso Avastin – Lucentis è finito al centro della cronaca dopo che l’Antitrust ha multato Roche e Novartis a causa di un accordo anticoncorrenziale tra le due. Un cartello  peggiorato dalla decisione dell’Aifa di escludere dal 2012 l’Avastin dalla lista dei farmaci utilizzabili anche al di fuori delle indicazioni ufficiali (off-label). Secondo l’Antitrust, l’accordo illecito ha ostacolato la diffusione dell’uso di Avastin (farmaco più economico), nella cura della più diffusa patologia della vista tra gli anziani e di altre gravi malattie oculistiche, a vantaggio di Lucentis (quasi 50 volte più costoso), differenziando artificiosamente i due prodotti. Per il Sistema Sanitario Nazionale l’intesa ha comportato un esborso aggiuntivo stimato in oltre 45 milioni di euro soltanto nel 2012, con possibili maggiori costi futuri fino a oltre 600 milioni di euro l’anno. A Novartis e Roche sono state imposte sanzioni rispettivamente di 92 e 90,5 milioni di euro. Tra le malattie interessate dall’istruttoria c’è appunto la degenerazione maculare senile, prima causa di cecità nei paesi industrializzati e di cui solo in Italia sono a rischio un milione di persone.
Secondo l’Antitrust l’intesa ha avuto quale possibile conseguenza, tra l’altro, una maggior difficoltà nelle possibilità di cura per molti pazienti. Dalla documentazione acquisita dall’Antitrust è emerso che Roche e Novartis, anche attraverso le filiali italiane, hanno concertato sin dal 2011 una differenziazione artificiosa dei farmaci Avastin e Lucentis, presentando il primo come più pericoloso del secondo, condizionando così le scelte di medici e servizi sanitari. Avastin è un prodotto che è stato registrato per la cura del cancro ma dalla metà degli anni 2000 è stato utilizzato in tutto il mondo anche per la cura di patologie vascolari oculari molto diffuse; Lucentis è un farmaco basato su una molecola in tutto simile a quella di Avastin ma è stato appositamente registrato (da Genentech negli USA e da Novartis nel resto del mondo) per le patologie della vista fino a quel momento curate con Avastin.


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