“Un’Unione bancaria completa promuoverà un sistema finanziario stabile e integrato nella Ue”: così Bruxelles ha annunciato ieri la pubblicazione di una comunicazione che invita a completare tutti gli aspetti dell’Unione bancaria entro il 2018. “L’Unione bancaria – dice la Commissione europea – deve essere completata perché possa realizzare il suo pieno potenziale nel rendere l’Unione economica e monetaria più stabile e più resiliente agli shock, limitando nel contempo la necessità della condivisione pubblica del rischio, con ricadute positive per l’intero mercato unico”.

Un’integrazione finanziaria migliore e un sistema finanziario più stabile sarebbero infatti di beneficio sia per i cittadini che per le imprese europee. La Commissione ha pubblicato una comunicazione che, informa Bruxelles, “definisce un percorso ambizioso ma realistico verso un accordo su tutti gli elementi ancora in sospeso dell’Unione bancaria, alla luce degli impegni assunti dal Consiglio. La comunicazione prelude al vertice euro di dicembre in formato inclusivo, durante il quale si discuterà dell’Unione bancaria nell’ambito delle discussioni su come approfondire l’Unione economica e monetaria. Insieme all’Unione dei mercati dei capitali, un’Unione bancaria completa promuoverà un sistema finanziario stabile e integrato nell’UE”.

Sostiene Valdis Dombrovskis, Vicepresidente responsabile per la Stabilità finanziaria, i servizi finanziari e l’Unione dei mercati dei capitali: “Un’Unione bancaria completa è essenziale per il futuro dell’Unione economica e monetaria e per un sistema finanziario che favorisca la crescita e l’occupazione. Vogliamo un settore bancario in grado di assorbire le crisi e di condividere i rischi tramite canali privati, assicurando così che i contribuenti non siano i primi a dover pagare. Oggi presentiamo proposte concrete per proseguire sulla strada della condivisione del rischio e della parallela riduzione del rischio. Ci auguriamo che le idee presentate oggi offrano utili spunti di riflessione affinché i colegislatori dell’UE trovino un accordo sulle restanti misure previste per il 2018.”

Fra i punti della comunicazione, si segnalano l’invito della Commissione al Parlamento europeo e agli Stati a trovare un accordo in tempi brevi sul pacchetto per il settore bancario e ad adottare quanto prima le proposte della Ue per per ridurre i rischi e rafforzare la resilienza delle banche dell’UE. Si propongono anche progressi sul sistema europeo di assicurazione dei depositi.

Spiega Bruxelles: “Tutti i titolari di depositi nell’Unione bancaria dovrebbero godere dello stesso livello di protezione, a prescindere dall’ubicazione geografica. Per agevolare la creazione di un unico sistema europeo di assicurazione dei depositi (EDIS) e incoraggiare i progressi nei negoziati in corso, la Commissione propone alcune misure possibili per quanto riguarda le fasi e il calendario dell’EDIS. Le idee proposte mirano a rispondere alle opinioni e preoccupazioni divergenti sollevate in sede di Parlamento europeo e di Consiglio. In particolare, la comunicazione odierna propone di discutere un’introduzione dell’EDIS più graduale rispetto alla proposta iniziale del novembre 2015. Le fasi previste sarebbero solo due: una fase di riassicurazione più limitata e quindi la coassicurazione. Tuttavia, il passaggio a questa seconda fase sarebbe subordinato ai progressi compiuti nella riduzione dei rischi. Nella fase di riassicurazione l’EDIS fornirebbe la copertura della liquidità solo ai sistemi di garanzia dei depositi (SGD) nazionali. Ciò significa che fornirebbe temporaneamente i mezzi per garantire il pieno indennizzo in caso di crisi di una banca, mentre i sistemi di garanzia dei depositi nazionali dovrebbero rimborsare tale sostegno, garantendo che eventuali perdite continuino a essere coperte a livello nazionale. Nella fase di coassicurazione anche l’EDIS coprirebbe progressivamente le perdite”.

La Commissione sta poi lavorando a un pacchetto di misure per ridurre il livello dei crediti deteriorati ed evitare il loro accumulo in futuro. L’adozione è prevista per la primavera 2018. Bruxelles sollecita poi una vigilanza di alta qualità: “Nel dicembre 2017 la Commissione proporrà di considerare alla stregua di enti creditizi le grandi imprese di investimento che svolgono attività analoghe a quelle bancarie, rendendole così soggette alla vigilanza bancaria. Nell’Unione bancaria la vigilanza su tali imprese, anche da parte della Banca centrale europea, sarebbe esercitata nel quadro del meccanismo di vigilanza unico (SSM). Ciò consentirebbe di applicare in modo coerente le norme prudenziali e di sottoporre allo stesso livello elevato di vigilanza le grandi imprese di investimento e gli enti creditizi”.


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