Fra ospedali super affollati, lunghe liste d’attesa, visite disposte troppo lontano da casa e obbligo di rivolgersi al privato per rispettare le scadenze delle ecografie, diventare mamma nel Lazio può costare 2000 euro per una gravidanza sana e senza imprevisti. Le lunghe liste d’attesa costringono a rivolgersi al privato dove, ad esempio, per un’ecografia si paga 90 euro invece di 25 euro del servizio pubblico. Ma l’ecografia in gravidanza non può attendere mesi. Il dato emerge dal servizio del Codici su Spazioconsumatori.tv, che intervista una neomamma alle prese con il sistema sanitario pubblico e privato.
Il percorso a ostacoli fra ospedali e liste d’attesa diventa anche un aggravio per il bilancio familiare. Secondo la testimonianza del video, il parto finisce per costare 2000 euro soprattutto perché si è costretti a rivolgersi alle strutture private a causa delle lunghissime liste d’attesa della Regione Lazio. Basti pensare che per una flussimetria l’attesa può essere di cinque o sei mesi: improponibile. Così come non è pensabile fare visite pubbliche lontanissimo da casa, perché non tutti possono perdere una giornata di lavoro.
Così la soluzione diventa sempre il privato, dove però i costi sono quasi triplicati. Una semplice ecografia nelle strutture private può costare 90 euro, mentre con il servizio pubblico costa sui 25 euro. Non sempre c’è possibilità di scelta: se si ha un urgenza il servizio pubblico non riesce a garantire la prenotazione di un esame in tempi stretti.
Altro problema riguarda le visite ginecologiche: in teoria la sanità pubblica garantisce un servizio adeguato, ma le future mamme hanno paura di non essere accettate al momento del parto e allora si rivolgono a un ginecologo privato che si appoggia a una struttura ospedaliera, in modo da facilitare la fase del ricovero.
Altra nota dolente che emerge dal servizio è la scarsa preparazione dei medici di base. In gravidanza ci sono una serie di esami che sono garantiti dal sistema sanitario regionale: il medico di base dovrebbe sapere quali sono gli esami da cui si è esenti ed indicarli con un codice. Ma spesso questo non succede e la paziente si ritrova a pagare per analisi che potevano essere gratuite. “Troppo spesso i problemi legati al sistema sanitario pubblico obbligano le donne a rivolgersi a strutture private per affrontare la gravidanza – commenta Ivano Giacomelli, Segretario Nazionale del Codici – Il risultato? Per diventare mamma ci vogliono circa 2000 euro”.


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