“Secondo il bollettino della Bce, in Italia i tassi bancari sui prestiti alle società non finanziarie dalla fine del 2011 rimangono su un livello superiore a quello registrato in Francia e Germania”. E’ quanto ricorda il Codacons denunciando che le banche italiane sono contemporaneamente quelle che fanno pagare i prestiti più cari d’Europa e al tempo stesso le più restie a prestare, penalizzando imprese e famiglie con il credit crunch. Nel bollettino odierno, la Bce parla di una graduale ripresa dell’attività economica per quest’anno e nel 2014.

Per l’associazione di consumatori “il Governo dovrebbe intervenire per impedire che le famiglie e le imprese italiane siano costrette a pagare tassi di interesse superiori agli altri paesi. Fino a che un’azienda italiana ha le spese obbligate più care di una tedesca o francese, dal mutuo al conto corrente, dalla luce al gas, dalle spese telefoniche alla benzina, dall’rc auto all’assicurazione sui furti, la battaglia sulla competitività sarà persa in partenza. Peraltro per risolvere questa anomalia italiana non sono necessari stanziamenti da parte del Governo. Basterebbe la volontà politica di aumentare la concorrenza in questi settori”. Per l’associazione, la Bce dovrebbe intervenire sulle banche rendendo più concorrenziale il sistema e più simili gli spread pagati da imprese e famiglie nell’area euro.


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