Il 70% delle ipoteche giudiziali derivanti da decreti ingiuntivi di banche, ma, anche di Equitalia potrebbe essere messa in discussione a seguito della sentenza della Corte di Cassazione che dichiara illegittima l’ipoteca “se supera di un terzo il valore del bene pignorato”. Con questa sentenza(n.6533- Sez. III Civile), la Corte  interviene dunque contro l’eccessiva iscrizione di ipoteca da parte dei creditori. Il giudizio della Corte, depositato il 5 aprile 2016, richiama i principi contenuti nell’art. 2875 c.c. e va a disciplinare il limite del valore ipotecabile in eccesso rispetto ai crediti iscritti. Si apre così la possibilità di richiedere un risarcimento danni.
Da Federcontribuenti dichiarano: “Abbiamo seguito storie spaventose di chi si vedeva portare via tutto per un debito bancario di 1.000 euro. Dopo anni di denunce e battaglie nelle aule, finalmente ci si muove nella direzione del giusto processo. Pochi giorni fa, in una trattativa già con udienza di aste fissate, grazie alla citata sentenza, abbiamo ottenuto un saldo e stralcio del 60% a favore del nostro assistito con annullamento dell’esecuzione immobiliare: avevano pignorato un intero compendio immobiliare del valore di 1milione di euro per un credito di appena 42.000,00 euro”.
Quando il bene ipotecario è di gran lunga superiore al credito concesso o al debito maturato, deve esser visto come un atto aggressivo e lesivo nei confronti del cittadino.
“Spesso gli avvocati convincono i propri assistiti che fare quanto dice la banca o Equitalia è meglio, più semplice. Noi invece diciamo a tutti di essere aggressivi più di quanto lo siano state banche o agenti della riscossione specie quando, per debiti irrisori, ci si vede portare via ogni cosa. Inoltre è giusto richiedere il risarcimento danni per gli incubi spaventosi a cui hanno obbligato il cittadino e invitiamo inoltre a fare grande attenzione a cosa si ipoteca e di non lasciarsi deviare da uno stato di bisogno”.


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