
Caso Avastin, Altroconsumo: risarcire i cittadini privati della terapia
Reinserire l’Avastin nella lista dei farmaci autorizzati e ripristinarne l’uso nelle strutture ospedaliere; attivare forme di risarcimento per quanti, da ottobre 2012, si sono visti negare il farmaco a causa della decisione dell’Aifa di escludere l’Avastin dalla lista per l’uso “off label”: queste le richieste di Altroconsumo, che chiede di recuperare in favore dei cittadini i soldi andati persi per l’accordo fra Roche e Novartis, costato 45 milioni di euro.
“L’intesa fra Roche e Novartis sul caso Avastin è costata 45 milioni di euro al Servizio Sanitario Nazionale nel solo 2012, con possibili maggiori costi futuri stimati per oltre 600 milioni di euro l’anno – afferma l’associazione – Chiediamo al Governo che vengano accertate le responsabilità e che questi soldi vengano recuperati, accantonati in un fondo creato ad hoc e utilizzati in progetti concreti a favore dei cittadini”. Altroconsumo ha lanciato una sorta di sondaggio in cui chiede ai cittadini come possano essere recuperati i soldi attraverso tre proposte: al momento l’idea di avere ticket meno cari è quella che piace di più (37%), seguita dalla proposta di maggiori aiuti agli anziani (33%) e dall’idea di un servizio pubblico a tariffe calmierate per le cure odontoiatriche (28%).
“Si sono rivolti a noi consumatori che in pratica hanno dovuto rinunciare a curarsi, a causa della decisione dell’Aifa (nell’ottobre 2012) di escludere l’Avastin dalla lista dei prodotti utilizzabili anche per casi non specificati nel bugiardino (i cosiddetti “off label”): il suo sostituto (il Lucentis), infatti, dato l’enorme costo, è stato somministrato dal Servizio Sanitario Nazionale con sempre meno frequenza, e molti pazienti non potendo pagare di tasca propria questo secondo farmaco, hanno sostanzialmente dovuto rinunciare alle cure – denuncia Altroconsumo – Un fatto grave che non deve più ripetersi”.
Non basta, prosegue l’associazione, che il Ministero intenda semplificare le procedure per fare adottare alla sanità pubblica anche i farmaci “off label” meno costosi, con efficacia terapeutica equivalente a quella di altri farmaci più cari. Altroconsumo ha dunque scritto al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin per chiedere di “reinserire subito l’Avastin nella lista dei farmaci autorizzati (legge n. 648 del 1996), e ripristinare così l’uso di questo farmaco nelle strutture ospedaliere, a tutto vantaggio della salute dei pazienti e delle casse del Servizio Sanitario Nazionale”, e di “mettere in campo forme di risarcimento per tutti coloro che dall’ottobre 2012 a oggi si sono visti negare il farmaco a causa della decisione dell’Agenzia Italiana del Farmaco di escludere Avastin dalla “lista 648” per l’uso anche fuori dei casi specificati nel bugiardino”.
