Caro voli, il dibattito sul decreto approvato dal Consiglio dei Ministri

Caro voli, il dibattito sul decreto approvato dal Consiglio dei Ministri (foto Pixabay)

Tiene banco la questione del caro voli, che ha segnato le vacanze estive 2023. Il 7 agosto il Consiglio dei Ministri ha approvato un decreto-legge, contenente alcune misure in materia di tutela degli utenti. Tra queste quelle volte a mitigare i rialzi dei prezzi dei voli, con particolare riguardo a Sicilia e Sardegna.

Caro voli, cosa prevede il decreto

Come spiegato in una nota del Consiglio dei Ministri, al fine di contrastare il “caro voli” il decreto, in primo luogo, “vieta la fissazione dinamica delle tariffe da parte delle compagnie aree, modulata in relazione al tempo della prenotazione, se la fissazione è applicata su rotte nazionali di collegamento con le isole e avviene durante un periodo di picco di domanda legata alla stagionalità o in concomitanza di uno stato di emergenza nazionale e se conduce ad un prezzo di vendita del biglietto, o dei servizi accessori, del 200% superiore alla tariffa media del volo“.

Inoltre, con il decreto “si considera “pratica commerciale scorretta” l’utilizzo di procedure automatizzate di determinazione delle tariffe – da e per le isole, ossia laddove sussistono esigenze di continuità territoriale – basate su attività di profilazione web dell’utente o sulla tipologia dei dispositivi elettronici utilizzati per le prenotazioni, quando esso comporti un pregiudizio economico”.

Le compagnie, quindi, dovranno sempre informare l’utente, per gli acquisti di biglietti online, circa l’utilizzo di strumenti di profilazione.

Il parere delle Associazioni dei Consumatori

Positiva la reazione di alcune associazioni dei consumatori, con alcune riserve.

“Un testo da migliorare, a cominciare dal fatto che il divieto entra in vigore solo se il prezzo supera del 200% la tariffa media, una soglia decisamente troppo elevata, spropositata, che corrisponde al triplo rispetto al prezzo normale. Inoltre aumentare la tariffa a seconda di chi sta prenotando, in base alla profilazione web dell’utente o se usa un dispositivo più costoso, andrebbe proibito sempre e comunque”, aveva affermato Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale dei Consumatori, nel commentare il testo prima dell’approvazione.

Secondo quanto dichiarato da Federconsumatori “sui voli aerei è positivo il divieto di profilazione sul web dei clienti per alimentare l’algoritmo che li danneggia con conseguenti aumenti progressivi dei prezzi, mentre il price cap fissato per i soli voli per le isole appare da un lato superfluo laddove esistono gli oneri di servizio pubblico che già lo prevedono, dall’altro ha un tetto eccessivo al 200% del prezzo medio della tratta, che lo rende quasi inutile”.

Caro voli, compagnie contro il decreto

Al contrario, è stata durissima la reazione di alcune compagnie aeree al decreto-legge approvato dal Consiglio dei Ministri.

“Ridicolo, illegale, interferisce con le leggi del libero mercato secondo le norme Ue. Deve essere cancellato”: così l’amministratore delegato della compagnia Ryanair, Eddie Wilson, come riportato dall’Ansa.

Inoltre, come si apprende da Sky tg24, “le compagnie aeree, con una lettera dell’associazione europea di categoria Airlines for Europe, avevano invitato Bruxelles “a chiarire con l’Italia se questo intervento abbia impatto sul mercato del trasporto aereo libero e deregolamentato in Europa“. Limitare le tariffe, per le compagnie, “violerebbe” i diritti delle compagnie “di competere ove possibile, fissare i prezzi e definire i servizi come meglio credono”.

Intanto – si legge in una nota Ansa – “l’esecutivo comunitario ha già fatto sapere di aver chiesto chiarimenti all’Italia. Allo stesso tempo, riporta l’Ansa, l’UE “sostiene “misure volte a promuovere la connettività a prezzi accessibili, purché in linea con le norme del mercato interno dell’Ue“. Il diritto europeo, spiega l’esecutivo europeo, garantisce la libertà delle compagnie “di fissare i propri prezzi, a condizione che rispettino le disposizioni in materia di trasparenza“. Gli Stati possono stabilire obblighi di servizio “per garantire livelli minimi di servizio e connettività territoriale“, ma “solo in casi molto specifici ed eccezionali“, come per rotte di regioni remote non adeguatamente servite”.

Duro il commento del Codacons alle reazioni delle compagnie aeree. Secondo l’associazione, infatti, le compagnie “pretendono carta bianca e totale libertà di fissare prezzi e tariffe a proprio piacimento, impedendo qualsiasi intervento istituzionale a tutela dei passeggeri. I biglietti aerei costano fino al 70% in più rispetto all’anno scorso e i cittadini vengono letteralmente salassati in occasione delle vacanze, con picchi surreali e inspiegabili (un volo per la Sardegna è costato, nell’estate 2023, come un intercontinentale)”.


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