I Finanzieri del Comando Provinciale di Roma hanno scoperto, stoccati in quattro depositi ubicati nella periferia orientale della Capitale, in via dell’Omo, oltre due milioni di maschere, trucchi e giocattoli, tutti privi dei necessari certificati di conformità pronti per invadere il Carnevale romano, offrendo alle tante famiglie che, in tempi di crisi, cercano di fare divertire i propri figli “facendo quadrare i conti”, prodotti non conformi agli standard di sicurezza.
Alcuni prodotti erano sprovvisti della relativa marchiatura “CE” mentre altri presentavano la grafica “CE” difforme da quella prescritta dalla normativa comunitaria, idonea ad ingannare il consumatore finale sul possesso dei requisiti prescritti in tema di sicurezza.
Alcuni campioni della merce sequestrata sono stati inviati all’Agenzia Regionale per la Protezione Ambientale del Lazio per l’analisi gascromatografica, che ha evidenziato la presenza, nella composizione delle maschere, di quantità elevate di “Cicloesanone”, composto infiammabile e nocivo per inalazione, oltre che irritante per le mucose, le vie respiratorie superiori, gli occhi e della cute.
Come accade per qualsiasi prodotto contraffatto non conforme agli standard di sicurezza anche in questo caso a rimetterci sarebbero stati i consumatori. Dall’inizio dell’anno sono già oltre 150 gli interventi condotti dalle Fiamme Gialle capitoline che, complessivamente, hanno permesso di sequestrare oltre tre milioni di articoli, contraffatti e/o pericolosi, e denunciare 66 persone.
“Serve un’efficace lotta con la diffusione di una cultura della legalità”, commenta il presidente nazionale Adiconsum Pietro Giordano a fronte del sequestro di 2 milioni di maschere contraffatte e pericolose. I sequestri sono sempre più diffusi, sottolinea l’associazione. “Sempre più spesso – dichiara Giordano – i sequestri riguardano prodotti destinati all’infanzia. La contraffazione muove un giro d’affari di 7 miliardi di euro, sottrae 110.000 posti di lavoro e il 18% delle entrate fiscali. È tempo che lo Stato promuova una seria lotta alla contraffazione, basata non solo sull’attività repressiva, ma sulla promozione della cultura della legalità rivolta a tutte le categorie della popolazione. Per sconfiggere tale fenomeno c’è bisogno dell’impegno e della collaborazione tra tutte le parti, comprese le Associazioni Consumatori, che possono dare un prezioso contributo, grazie alla loro capillare attività svolta sul territorio. Per questo, sarebbe auspicabile l’istituzione di Osservatori provinciali”.
Apprezzamento per l’operazione della Guardia di Finanza arriva dall’Adoc. “Oggi è stato inflitto un duro colpo alla contraffazione, per questo rivolgiamo il nostro plauso alla Guardia di Finanza, che ha condotto un’operazione tanto imponente quanto delicata a tutela dei consumatori e della loro salute – dichiara Lamberto Santini, presidente dell’associazione – La lotta alla contraffazione è cruciale per i destini del nostro Paese, con ripercussioni sia a livello economico che sociale. Non solo viene inflitto un danno ingente ai marchi Made in Italy ma si generano rischi gravosi per la salute e la sicurezza dei cittadini. La lotta alla contraffazione deve essere una priorità del Governo, che deve investire maggiormente negli organi impegnati in questa battaglia”.


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