Carenza di farmaci, il Ministero della Salute apre un tavolo di lavoro

Carenza di farmaci, il Ministero della Salute apre un tavolo di lavoro (Fonte immagine: Pixabay)

Sono 3200 i farmaci carenti, secondo l’ultimo bollettino diffuso dall’AIFA. Una situazione dovuta, secondo quanto spiegato dalla FOFI (Federazione Ordini Farmacisti Italiani) nei giorni scorsi, “da una parte alla carenza dei principi attivi più richiesti, per la notevole diffusione delle tipiche malattie stagionali e del Covid – come ibuprofene, paracetamolo e amoxicillina -, e dall’altra anche alle difficoltà nell’approvvigionamento delle materie necessarie al confezionamento di tutti i farmaci e medicinali, come l’alluminio per la chiusura dei blister”.

Per questo motivo il Ministro della Salute Orazio Schillaci, aprendo l’incontro convocato oggi, insieme al Sottosegretario Marcello Gemmato, alla presenza di rappresentanti del Ministero della Salute, di Aifa e della filiera farmaceutica produttiva e della distribuzione, ha annunciato l’istituzione di un tavolo di lavoro permanente sull’approvvigionamento dei farmaci, per definire la reale entità del fenomeno e indicare proposte risolutive.

Il tavolo, istituito con decreto ministeriale, sarà allargato anche ai Nas e ai medici di medicina generale.

Carenza di farmaci, gli obiettivi del Tavolo di lavoro

Il Ministro – si legge in una nota diffusa dal Ministero della Salute – ha posto all’attenzione dell’incontro l’individuazione dei farmaci che registrano una reale carenza, interventi di risposta a breve e medio termine per far fronte tempestivamente ai bisogni dei cittadini e la definizione di attività di comunicazione e sensibilizzazione, al fine di evitare allarmismi e conseguenti ingiustificate corse all’acquisto.

Su quest’ultimo aspetto si era espressa anche la FOFI, invitando i cittadini a “non ricorrere a inutili scorte o accaparramenti di farmaci già carenti“, indispensabili per coloro che ne hanno, invece, un bisogno immediato. I farmacisti, inoltre, avevano confermato l’impegno a informare e orientare il paziente, anche sull’utilizzo di eventuali alternative terapeutiche, nel caso in cui l’irreperibilità di uno specifico medicinale dovesse perdurare.


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