Carburanti, diesel “servito” sopra i 2 euro. Urso convoca le Associazioni dei Consumatori
Salgono ancora i prezzi dei carburanti. Intanto le Associazioni dei Consumatori chiedono al Governo di intervenire contro le speculazioni
Dopo la fiammata di inizio anno conseguente al rincaro delle accise, salgono ancora i prezzi dei carburanti, in attesa di recepire i ritocchi al ribasso sulla rete, a valle del calo di mercoledì delle quotazioni internazionali dei prodotti. Nel dettaglio, in base all’elaborazione di Quotidiano Energia degli ultimi dati comunicati dai gestori all’Osservaprezzi del Mimit, il prezzo medio nazionale praticato della benzina in modalità self è 1,821 euro/litro (1,814 il dato del 5 gennaio), mentre il prezzo medio praticato del diesel self è a 1,879 euro/litro (contro 1,875).
Quanto al servito, per la benzina il prezzo medio praticato è 1,965 euro/litro (1,955 il valore del 5 gennaio), la media del diesel servito è 2,023 euro/litro (contro 2,016). Per quanto riguarda, inoltre, il Gpl, i prezzi praticati si posizionano tra 0,797 e 0,814 euro/litro. Infine, il prezzo medio del metano auto si colloca tra 2,213 e 2,599.
Intanto – si apprende dall’Ansa – “la Procura di Roma annuncia un’indagine dopo le denunce presentate a tutte le procure d’Italia dal Codacons”, e “il Mef da dicembre ha dato mandato alla Guardia di Finanza di indagare per verificare l’andamento alla pompa in seguito allo stop definitivo del taglio delle accise scattato il primo gennaio in forza della manovra”.
Mentre il ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, – secondo le dichiarazioni riportate dall’Ansa – ha chiesto “a Mister Prezzi un costante monitoraggio con la collaborazione della Guardia di Finanza, per realizzare un modello di controllo più efficiente e evidenziare subito ogni anomalia e ogni tentativo di speculazione, come sembra siano emersi in alcuni casi eclatanti e non giustificabili in questi giorni”, e ha annunciato anche che “riunirà le associazioni dei consumatori“, per un confronto “sugli strumenti più idonei”.
Carburanti e rincari, le richieste delle Associazioni dei Consumatori
“Bene la convocazione delle associazioni di consumatori”, per Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori, che sottolinea: “Non vorremmo che le speculazioni diventassero un’arma di distrazione di massa”.
“Il primo responsabile di quanto sta accadendo, infatti, è il Governo stesso – prosegue Dona -, che ha deciso di aumentare le tasse agli italiani, prima alzando le accise di 10 cent a partire dal 1° dicembre e poi non rinnovando dal 1° gennaio lo sconto rimasto di 15 cent. Una stangata, solo quest’ultima, pari a 9 euro e 15 cent per un pieno da 50 litri”.
“Quanto alle speculazioni – sottolinea – è da marzo dello scorso anno che ancora attendiamo risposte, sia rispetto al nostro esposto alla Procura di Roma, che aveva aperto un fascicolo d’indagine il 14 marzo 2022, sia rispetto ai 3 esposti inviati all’Antitrust l’11 marzo 2022, il 24 marzo 2022 e l’8 aprile 2022. La Guardia di Finanza, poi, aveva finito con il multare alcuni distributori colpevoli di aver comunicato dati errati al ministero o che esponevano prezzi sbagliati”.
Dona rinnova, quindi, le richieste dell’associazione contro le speculazioni, ossia “dare più poteri alle istituzioni preposte ai controlli, ad esempio dando una definizione di prezzo anomalo, considerando pratica scorretta quella di chi, approfittando di eventi come scioperi dei trasporti, maltempo, pandemia, guerra in Ucraina, pratica ricarichi eccessivi, condizionando indebitamente i consumatori”.
Anche il Codacons interviene in merito agli ultimi dati diffusi sui rincari dei carburanti: “oggi un pieno di benzina costa in media 8,9 euro in più rispetto a fine dicembre, che equivale ad una maggiore spesa su base annua di circa +214 euro ad automobilista”, spiega l’associazione, che chiede un’attività di vigilanza costante sui listini dei prezzi.
“All’incontro col ministro Urso previsto per questa settimana – afferma il presidente Carlo Rienzi – chiederemo al Governo di riformare Mister Prezzi, figura finora rivelatasi fallimentare, attribuendo compiti e funzioni di tale organismo alle associazioni dei consumatori, che hanno competenza a presenza sul territorio in grado di garantire un controllo serrato sui prezzi e denunciare in tempo reale anomalie e speculazioni”.