Una buona agricoltura salva l’ambiente e il clima. E dunque la riforma della Pac, la Politica agricola comune dell’Unione europea, deve essere ambiziosa, deve puntare agli obiettivi di sviluppo sostenibile 2030 delle Nazioni Unite, deve contribuire a contrastare i cambiamenti climatici. Anche perché il 25% delle emissioni di gas climalteranti viene da pratiche agricole e zootecniche intensive. A ricordarlo sono le associazioni della Coalizione #CambiamoAgricoltura che si mobilitano in vista del Consiglio Ue agricoltura di oggi. Questo, dicono, “può dare una prima risposta positiva alle domande che migliaia di giovani hanno posto ai decisori politici con la grande manifestazione globale di venerdì 15 marzo”.


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Il 25% delle emissioni dei gas clima alteranti sono dovute alle pratiche agricole e zootecniche intensive. Lo ricorda la Coalizione italiana #CambiamoAgricoltura, che ha scritto al ministro dell’Agricoltura Gian Marco Centinaio per chiedere che i ministri dell’agricoltura dei Paesi UE (nel Consiglio UE Agricoltura che si riunisce oggi per discutere sulla riforma della PAC) diano le giuste risposte alle domande che migliaia di giovani hanno rivolto ai decisori politici con la manifestazione globale #FridaysForFuture. La Pac potrebbe essere uno strumento efficace per guidare la transizione ecologica dell’agricoltura europea, dice la coalizione, che riunisce associazioni ambientaliste e dell’agricoltura biologica. “Una seria riforma della PAC, lo strumento di programmazione economica-finanziaria che impegna oggi il 38% del bilancio dell’Unione è essenziale per fermare il cambiamento climatico e raggiungere gli obiettivi di sviluppo sostenibile 2030 delle Nazioni Unite (SDGs), sottoscritti anche dall’Unione Europea e dall’Italia”.

agricolturaLa richiesta portata al Ministro italiano dell’Agricoltura è quella di impegnarsi a migliorare il testo di compromesso della Presidenza romena che verrà sottoposto oggi all’attenzione del Consiglio Agricoltura. Il testo viene considerato “un compromesso debole tra le diverse posizioni, ancora distanti, con l’intento di giungere ad una approvazione definitiva dei futuri Regolamenti della PAC post 2020 da parte del Consiglio UE nei prossimi mesi, per riaprire poi il negoziato con la nuova Commissione e il nuovo Parlamento dopo le elezioni europee del 26 maggio prossimo”. Le Associazioni ricordano al ministro italiano dell’Agricoltura che “nel bilancio previsionale dell’UE è stato esplicitato che la prossima PAC dovrà avere una maggiore ambizione ambientale, ma i principali analisti e la Corte dei Conti europea hanno già evidenziato che la proposta di riforma presentata dalla Commissione Europea a questo riguardo è troppo debole e dovrebbe essere rafforzata, mentre ad oggi le posizioni assunte dai Ministri europei dell’Agricoltura sviliscono e indeboliscono ulteriormente questa riforma post 2020 della PAC”. La riforma della Politica agricola comune, ricordano dalla sigla, deve avere obiettivi ambiziosi di tutela della biodiversità, contrasto ai cambiamenti climatici e gestione sostenibile delle risorse naturali.

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