
Caccia, ambientalisti e animalisti contro la “legge sparatutto” (Foto PIxabay)
Caccia, ambientalisti e animalisti contro la “legge sparatutto”
Un’ampia coalizione di associazioni animaliste e ambientaliste contro la “legge sparatutto” che prevede caccia libera 7 giorni su 7 per cinque mesi l’anno. E non solo
La “legge sparatutto” aprirebbe a “una deregulation dell’attività venatoria, con un impatto devastante sulla natura e la fauna selvatica, favorendo il bracconaggio e ponendo serie minacce alla sicurezza e alla incolumità delle persone”. È la denuncia di un’ampia coalizione di associazioni ambientaliste e animaliste che contestano la proposta di legge sulla caccia presentata dalla Lega, il cui iter riparte domani in Commissione Agricoltura alla Camera.
La proposta di legge Bruzzone, spiegano le associazioni, “mira a demolire la Legge quadro nazionale che tutela la fauna selvatica e la biodiversità (L.157/1992)”.
La proposta di legge “sparatutto”
Cosa prevede la proposta? Caccia libera su tutto il territorio nazionale, sette giorni su sette, cancellando i giorni di silenzio venatorio, per più di cinque mesi; l’attribuzione di funzioni legislative alle regioni e alle province autonome in materia di programmazione e coordinamento dell’attività faunistica-venatoria; l’eliminazione dell’obbligo di scelta di una sola forma di caccia praticabile in via esclusiva, l’utilizzo di strumenti termici nella caccia di selezione degli ungulati.
E non è finita qui. Come spiegano le associazioni ambientaliste e animaliste (ENPA, LAC, LAV, LEIDAA, LIPU, LNDC ANIMAL PROTECTION, OIPA, FEDERAZIONE NAZIONALE PRO NATURA, WWF ITALIA), “la proposta di legge propone pratiche che sono vietate dalla Direttiva comunitaria Uccelli quali l’allungamento della stagione venatoria oltre i limiti consentiti, mettendo così a rischio gli uccelli migratori che già da gennaio sono impegnati nel viaggio verso i luoghi di riproduzione; inoltre, la creazione di Istituti regionali sulla caccia, al fine di sostituire i pareri dell’Ispra e permettere il varo di calendari venatori ancora più favorevoli ai cacciatori; poi la caccia 7 giorni su 7, con l’abolizione delle giornate di silenzio venatorie, i calendari emanati con legge per bypassare i ricorsi al Tar, l’esclusione dalla tutela della legge 157 degli uccelli da richiamo e infine il mantenimento della licenza di porto di fucile per chi pratica il bracconaggio in periodi vietati”.
Contro la legge è partita anche una petizione che, al momento in cui scriviamo, sfiora le 45 mila adesioni. Nella legge definita “sparatutto” c’è “la caccia in tutte le forme consentite, anche con i visori termici”, e l’impossibilità per le associazioni ambientaliste di impugnare i calendari venatori delle Regioni di fronte ai giudici amministrativi, perché i calendari diventerebbero impugnabili solo dal Governo centrale.
“La proposta di legge – denunciano Enpa, Lac, Lav, Legambiente, Leidaa, Lipu, Lndc animal protection, Oipa, Federazione nazionale Pro natura, WWF Italia – rappresenta un gravissimo attacco alla natura e agli uccelli selvatici e che, se approvata, attiverebbe una nuova procedura d’infrazione da parte della Commissione europea nei confronti dell’Italia per la violazione della Direttiva Uccelli”.
Nella petizione, lanciata dal Fatto Quotidiano, le associazioni chiedono a Parlamento e Governo di bocciare una proposta di legge ritenuta “scellerata” e avviare “azioni concrete a tutela degli uccelli selvatici, come la salvaguardia delle specie in declino, anche in attuazione dell’articolo 9 della Costituzione, che contiene il principio della tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, anche nell’interesse delle future generazioni”.
