Bollette, UNC: esposto ad Agcom e Agcm contro operatori telefonici
L’Unione Nazionale Consumatori ha deciso di presentare un esposto all’Agcm e all’Agcom contro gli operatori telefonici Vodafone e Tim, che nel comunicare l’aumento dell’8,6% dell’abbonamento mobile e di rete fissa non hanno informato adeguatamente e correttamente i propri clienti privati. L’associazione inoltre, ha diffidato Windtre e Fastweb perché non facciano altrettanto. Sia Vodafone che Tim, negli sms inviati, infatti, non riportano informazioni esaustive rispetto al diritto del consumatore di poter recedere senza alcuna spesa, ma rimandano ad una chiamata o al sito per i dettagli relativi al recesso.
Inoltre, nelle informative, si sostengono due cose: che “la spesa complessiva annuale non cambia” (“pur mantenendo invariata la spesa annuale” oppure “le modifiche non prevedono variazioni di spesa annua”), e che l’aumento è una diretta conseguenza della legge e non una scelta autonoma delle società (“Ai sensi della Legge 4 dicembre 2017, n.172”, oppure “in ottemperanza alle nuove disposizioni previste dalla Legge 172/17 del 4 dicembre scorso”).
“Far presupporre che nulla cambia e che si tratta di una semplice modifica tecnica legata ad un cambio della legge può indurre il consumatore in errore, falsando il suo comportamento economico, facendogli prendere una decisione che altrimenti non avrebbe preso: restare abbonato a quella società invece che recedere e passare ad altro operatore”, afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori.
“Se, infatti, fosse una modifica prevista dalla legge, sarebbe inutile cambiare operatore, dato che per tutti sarebbe la stessa identica cosa. Non tutti i consumatori conoscono la vicenda, come è iniziata e da dove scaturisce la legge. Da qui l’esposto in cui chiediamo di accertare se vi sono profili di ingannevolezza del messaggio e se la pratica commerciale è scorrettezza”, conclude Dona.
Oltre a questo, spiega l’associazione, “Vodafone maschera un peggioramento del servizio. Infatti, pur passando la fatturazione da 28 a 30 giorni, restano inviati i Gb, i minuti e gli sms, a differenza Tim che, invece, ha deciso di riparametrare le soglie previste dalle proprie offerte, innalzandole in modo proporzionale”.
Il mensile Il Salvagente fa un esempio: attualmente i gestori offrono un pacchetto che in media comprende di 5 giga e 1.000 minuti di conversazione ogni 4 settimane: questo significa che in un anno il cliente ha 65 giga e 13.000 minuti (con la bolletta a 28 giorni). Tornando alla fatturazione mensile, i rinnovi saranno 12 e dunque i giga in totale saranno 60 e i minuti di conversazione 12.000. A conti fatti, avremmo perso 5 giga e 1.000 minuti ma pagheremo lo stesso costo annuo, conclude il mensile.
UNC ha poi deciso di diffidare Windtre e Fastweb, che non hanno ancora comunicato le loro intenzioni, affinchè non innalzino i loro prezzi dell’8,6% e, in quella malaugurata ipotesi, comunichino in modo corretto con i loro clienti.