La bolletta dell’energia va conservata per 10 anni: con il pagamento della bolletta elettrica dello scorso luglio si è raddoppiato il periodo “consigliato” di conservazione essendoci anche il canone TV. Il CTCU precisa che il tempo di conservazione ordinario della documentazione relativa ad imposte e tributi è di 10 anni.

Il problema assume una sua rilevanza, quando, ad esempio, senza originali non si è in grado di provare l’avvenuto pagamento di una somma in occasione del ricevimento di un sollecito o di una richiesta da parte di qualche ente o società.

Perciò è molto importante conservare in un luogo sicuro la versione cartacea (è sempre da preferire) oppure una digitale della documentazione che si deve conservare. I termini di prescrizione – e quindi di conservazione minima – variano da caso a caso, mentre il termine di prescrizione ordinario è di 10 anni.  Prescrizione significa in poche parole che è scaduto il termine per far valere un proprio diritto.

In caso di acquisto di prodotti nuovi, come mobili, scarpe, vestiti, oggetti elettronici per casa o per lo svago (prodotti di consumo in genere) il termine per far valere la garanzia legale è di 2 anni dall’acquisto / consegna. Nel caso si dovessero manifestare dei difetti occulti (di conformità) entro tale termine, per poter fare un reclamo fondato bisognerà disporre di una prova certa di “quando” e “dove” è stata acquistata la merce, in genere basta anche lo scontrino. In tali casi le pezze d’appoggio (scontrino, fattura, ricevuta) sono da conservare pertanto almeno 2 anni dall’acquisto.

Spesso le ricevute di acquisto vengono stampate su carta termica, che scolora in breve tempo: “Meglio dunque procurarsi una copia della ricevuta che si mantenga nel tempo – consiglia Walther Andreaus, direttore del CTCU – Anche nel caso di acquisti via internet è utile archiviare (digitalmente) molto bene le fatture ricevute e i pagamenti effettuati oppure provvedere a stamparle e tenerle da parte in forma cartacea”.

Anche per le fatture di artigiani vale il termine di prescrizione decennale; esse sono quindi da conservare per almeno 10 anni. Polizze assicurative ancora in corso sono senz’altro da conservare. La conferma dei pagamenti pregressi non va conservata. Importante è conservare le condizioni di polizza ed eventuali comunicazioni successivamente ricevute dalla compagnia come le ultime conferme di pagamento effettuate.

In ogni caso si consiglia di trattenere copia delle ricevute per almeno altri 2-3 anni oltre le scadenze indicate; questo in quanto rispetto a certi termini di prescrizione possono esserci ancora incertezze interpretative. Nel caso in cui i pagamenti vengano eseguiti tramite banca, è consigliabile conservare anche gli estratti conto in cui si attesti l’avvenuto pagamento. Da non dimenticare che in caso di solleciti notificati regolarmente, il termine di prescrizione ricomincia a decorrere dal momento del sollecito.


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