Bollette a 28 giorni, Consumatori: subito il rimborso
“Le ordinanze del Consiglio di Stato eliminano ogni dubbio sull’obbligo delle compagnie di provvedere al rimborso dei consumatori tramite il meccanismo dei giorni erosi”: così Alessandro Mostaccio, segretario generale del Movimento Consumatori, commenta la decisione del Consiglio di Stato. La telenovela sulle bollette a 28 giorni è arrivata forse a un punto di svolta e le associazioni dei consumatori chiedono che i rimborsi siano veloci e che sia facoltà degli utenti scegliere delle proposte di servizi alternativi.
Ieri sera sono state pubblicate le ordinanze col quale il Consiglio, spiega MC, “ha respinto le richieste delle compagnie telefoniche di sospendere il provvedimento dell’Agcom che ha previsto la restituzione di quanto illegittimamente fatturato con la cadenza delle bollette a 28 giorni per la telefonia fissa nel periodo giugno 2017-aprile 2018, mediante il meccanismo dei giorni erosi, ovvero la posticipazione della fatturazione per un numero di giorni pari a quelli erosi dalla fatturazione anticipata a 28 giorni”. Bisogna però attendere un altro passaggio, perché l’udienza è stata fissata al 4 luglio 2019.
Le compagnie telefoniche devono quindi adempiere alla delibera dell’Agcom che ha imposto la posticipazione delle fatture. “Si tratta di importi individualmente modesti (intorno ai 30 euro), ma complessivamente enormi e stimabili in oltre 1 miliardo di euro, dovuti a oltre 20 milioni di consumatori”, spiega il Movimento Consumatori, che ritiene le decisioni del Consiglio di Stato particolarmente importanti sia per il caso della fatturazione a 28 giorni sia per la futura tutela dei consumatori.
“Le ordinanze del Consiglio di Stato – dice Alessandro Mostaccio, segretario generale MC – eliminano ogni dubbio sull’obbligo delle compagnie di provvedere al rimborso dei consumatori tramite il meccanismo dei giorni erosi. Le compagnie provvedano immediatamente e si attivino per risolvere il problema anche, come precisato dai giudici di Palazzo Spada, in via spontanea proponendo piani di storno da estendere progressivamente, ma in tempi brevi, a tutta la clientela, ivi compresi i consumatori che, nell’arco degli ultimi due anni, hanno cambiato operatore. E’ ora che con i risarcimenti integrali venga posta la parola fine ad una vicenda inaccettabile che ha visto un intero settore strategico nell’economia nazionale ribellarsi all’Autorità e al rispetto delle regole”.
Bisogna però aspettare ancora, precisa Adiconsum, perché non tutto è deciso, considerato che l’udienza è stata fissata per luglio. Le aziende telefoniche, spiega l’associazione, stanno già predisponendo delle offerte di servizi alternativi da proporre subito ai propri clienti. “Non siamo contrari alla possibilità che il rimborso possa avvenire offrendo ai consumatori anche dei servizi gratuiti in sostituzione del rimborso in contanti sulle prossime bollette – spiega Mauro Vergari, Responsabile dell’Ufficio Studi, Ricerche e Innovazioni Adiconsum – ma deve essere chiaro che solo il consumatore può decidere come farsi rimborsare! Nelle proposte delle aziende dovrà sempre essere riportata anche la possibilità del rimborso in bolletta – continua Vergari – Adiconsum chiede, pertanto, all’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (AGCOM) di vigilare affinché le procedure per ottenere i rimborsi siano uguali indipendentemente dalla loro tipologia”.