E il giorno dopo, cosa rimane di tutti gli affaroni promessi? Dopo la corsa al Black Friday e al Cyber Monday, importati da oltreoceano in Italia e oggetto di un battage pubblicitario amplissimo durato tutta la settimana, qual è la speciale classifica non delle vendite, ma dei raggiri e dei reclami lamentati dagli acquirenti delusi? È quanto si è chiesto l’Unione Nazionale Consumatori che ha lanciato lo sportello dedicato #afterblackfriday aperto alle segnalazioni dei cittadini. Una prima classifica dice che, fra le lamentele, spiccano quelle per le promozioni “fino a esaurimento scorte” con affari ormai esauriti e le tradizionali offerte “gonfiate”.

“In molti hanno pensato di approfittare del Black Friday per i regali di Natale (e non solo), ma ora basta dare uno sguardo ai reclami raccolti dai nostri sportelli per capire che non sempre la convenienza è quella che vogliono farci credere!”: così Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori all’indomani degli sconti e delle offerte speciali promosse tra il Black Friday e il Cyber Monday (come viene definito il lunedì successivo dedicato allo shopping online). La giornata degli sconti si è trasformata nella settimana del Black Friday, sconti e offerte si sono prolungate per più giorni, ma è andato davvero tutto bene?

“Il problema – spiega Dona- è che tra offerte online, promozioni, saldi anticipati e quant’altro si genera una crescente confusione tra i consumatori. A confermarcelo è la grande quantità di reclami e segnalazioni che stiamo ricevendo in questi giorni agli sportelli dell’Unione Nazionale Consumatori. Per questo motivo abbiamo realizzato una indagine sui raggiri più diffusi durante queste settimane che possiamo riassumere in tre principali filoni di scorrettezza denunciati dagli utenti. In testa alla classifica, le famose promozioni ‘fino a esaurimento scorte’ per le quali a molti è sembrato più facile restare a bocca asciutta che cogliere l’affare. Una montagna di segnalazioni ci è giunta, ad esempio per una campagna lanciata dalla piattaforma e-price: secondo quanto riferito dai consumatori delusi, durante la black hour (cioè i sessanta minuti in cui si è concentrata l’offerta) era impossibile accedere al sito. L’operatore si è difeso imputando il disservizio al grande successo dell’iniziativa”. Seguono le offerte che non erano tali, perché i prezzi erano stati rialzati in precedenza.  “Al secondo posto – aggiunge Dona-  abbiamo registrato le classiche offerte gonfiate così da farle apparire scontate (esattamente come fanno i commercianti scorretti durante i saldi). Un consumatore ad esempio ci segnala che nella catena di elettronica Euronics hanno dimenticato di rimuovere i vecchi volantini così svelando un trucco vecchio come il mondo, ma evidentemente ancora in voga! Al terzo posto della classifica dei reclami di questo post Black Friday, infine, il vero e proprio saccheggio perpetrato a danno dei nostri dati che vengono continuamente estorti con la scusa di consentire l’accesso a sconti e promozioni. Sul punto però si è espresso in maniera inequivocabile il Garante privacy: i consumatori devono poter navigare liberamente su un sito di e-commerce senza essere obbligati a rilasciare il consenso per finalità di marketing e promozione commerciale. Tanto più che il consenso deve essere libero: non si può obbligare l’utente a ricevere pubblicità solo per accedere alla vetrina online di un sito internet.”

A tutto questo si aggiungono i disservizi tipici degli acquisti online: ritardo nella consegna, prodotti diversi rispetto all’ordine, ma anche difficoltà nel reso, nella richiesta di rimborso, prodotti difettosi e pubblicità ingannevole. Per far fronte a queste segnalazioni, l’Unione Nazionale Consumatori ha dunque attivato lo sportello dedicato alle truffe dell’ #Afterblackfriday”.

 

Notizia pubblicata il 30/11/2017 ore 16.03


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