Arriva il testo unico sull’agricoltura biologica. La Commissione agricoltura della Camera ha approvato nei giorni scorsi la proposta di legge “Disposizioni per lo sviluppo e la competitività della produzione agricola e agroalimentare con metodo biologico”, provvedimento fortemente atteso dal comparto, che riconosce l’agricoltura bio come attività di interesse nazionale. Il testo sarà ora trasmesso alle commissioni competenti in sede consultiva. “Ci auguriamo che la legge venga approvata dalla Camera entro aprile”, hanno detto i deputati Pd Massimo Fiorio e Alessandra Terrosi, rispettivamente primo firmatario e relatore della proposta di legge.

agricoltura biologicoIl testo unico sull’agricoltura biologica vuole mettere ordine nel settore e dare valore un comparto in forte crescita sia per numero di aziende agricole bio sia per i consumi da parte dei cittadini, sempre più attenti a questo segmento di mercato. Basti evidenziare che in Europa l’Italia ha il primato per numero di aziende agricole biologiche e, a livello internazionale, è il settimo mercato mondiale per consumo di prodotti biologici. “Il provvedimento – hanno detto Fiorio e Terrosi – ha riconosciuto l’agricoltura biologica quale attività di interesse nazionale con funzioni sociali ed economiche rilevanti, capace di promuovere la sicurezza alimentare ed il benessere degli animali e ridurre le emissioni nocive”.

In questo modo, commenta FederBio, l’Italia potrà far proprio il riconoscimento espresso dall’Unione europea sull’argomento: “Da una decina di anni, l’Europa ha preso atto delle importanti funzioni sociali della produzione biologica: la fornitura di beni pubblici che contribuiscono alla tutela dell’ambiente, il benessere degli animali e lo sviluppo rurale, assieme all’alimentazione di un mercato che risponde alla crescente domanda mondiale di prodotti biologici”. Sostiene il presidente Federbio Paolo Carnemolla: “Esprimiamo il nostro apprezzamento in merito al fatto che una legge dello Stato definisca l’agricoltura biologica come attività di interesse nazionale non fosse altro perché ciò costituisce il riconoscimento dell’impegno di oltre 60.000 aziende agricole che si prendono cura dell’ambiente e del territorio, senza utilizzare nei loro campi nemmeno un grammo di concimi e pesticidi chimici di sintesi, e delle oltre 8.000 imprese che trasformano la materia prima prodotta da più di un milione e mezzo di ettari (oltre il 12% della superficie agricola complessiva italiana), un settore virtuoso con circa 250mila addetti, in gran parte composto da giovani e donne istruiti, dinamici e fortemente impegnati.”

L’associazione è pronta a collaborare per la redazione ddel Piano d’azione nazionale per l’agricoltura biologica e i prodotti biologici da aggiornare annualmente come previsto dal DDL. Il Piano dovrà essere coerente con l’obiettivo di favorire la conversione al biologico delle imprese agricole e agroalimentari, di rafforzare l’organizzazione della filiera, di incentivare il consumo, di potenziare il sistema di controllo e, non da ultimo di incentivare la ricerca e l’innovazione.

L’agricoltura biologica in Italia è sempre più diffusa e i consumi bio fra i cittadini ormai stanno uscendo dalla nicchia. L’Italia è il sesto Paese al mondo per superficie sottratta all’uso della chimica in agricoltura, il nono per incidenza dell’agricoltura biologica rispetto a quella complessiva e per tasso d’incremento delle superfici biologiche,  mentre è il settimo mercato mondiale per consumi di prodotti biologici. Ancora: l’Italia si pone al primo posto per la produzione di agrumi biologici, al secondo posto al mondo per l’apicoltura e per la produzione di ortaggi, di uva e di olive, al terzo posto per la produzione di frutta, al quarto posto per le leguminose.


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