Benzina, rimane obbligo per i benzinai di esporre il prezzo medio
È stata respinta dal Tar del Lazio la richiesta di sospensiva dell’obbligo di esporre il cartello del prezzo medio dei carburanti dal primo agosto
Rimane l’obbligo per i benzinai di esporre il prezzo medio dei carburanti. È stata infatti respinta dal Tar del Lazio la richiesta di sospensiva dell’obbligo di esporre il cartello del prezzo medio dei carburanti dal primo agosto. Dall’inizio del mese resta dunque l’ obbligo per i benzinai di esporre il prezzo medio dei carburanti, per maggiore trasparenza nei confronti dei consumatori. La richiesta di sospensiva era stata presentata nei giorni scorsi dalle associazioni dei benzinai. (Fonte: RaiNews)
UNC: decisione scontata
«Decisione ovvia e scontata. Non c’erano i presupposti giuridici per sospenderla anche se si tratta di una scelta sciagurata che ridurrà la concorrenza – afferma Massimiliano Dona, presidente dell’Unione Nazionale Consumatori – Anche l’Antitrust, nonostante abbia espresso, come noi, un parere contrario alla pubblicazione del prezzo medio presso i distributori, può solo segnalare al Governo e al Parlamento le leggi e i provvedimenti normativi già vigenti o in via di formazione che introducono restrizioni della concorrenza. Al massimo può impugnare gli atti della pubblica amministrazione che determinano distorsioni della concorrenza. Insomma, di più non può fare».
Federconsumatori: necessari controlli a tappeto
Per Federconsumatori, invece, è positivo il pronunciamento del Tar del Lazio che ha respinto la sospensiva dell’obbligo di esporre il cartello del prezzo medio dei carburanti, che quindi dovranno campeggiare nei distributori interessati dal primo agosto.
“Una misura importante in direzione della trasparenza e della corretta informazione ai consumatori, che abbiamo sostenuto fin dal primo momento, avendone discusso anche all’interno dei tavoli che hanno portato al Decreto carburanti – afferma Federconsumatori – Trasparenza quanto mai necessaria e urgente, soprattutto alla luce dei recenti rialzi: Quotidiano energia stamattina rileva la benzina a 1,895 euro al litro e il gasolio a 1,743 euro al litro”.
Sono “prezzi eccessivamente e pericolosamente elevati rispetto al livello a cui si dovrebbero attestare”, almeno 6 centesimi in meno al litro per la benzina, secondo Federconsumatori. Che stima un aggravio annuo, in termini diretti, per ciascun automobilista che effettua un rifornimento di 2 pieni al mese, di 72 euro nel caso della benzina. A questo si aggiungono poi le ricadute indirette che gli aumenti dei carburanti determinano sull’andamento dei prezzi dei beni (trasportati per oltre l’86% su gomma) e dei servizi, che secondo le stime Federconsumatori ammontano a circa 63 euro annui di spesa in più per famiglia.
“Aumenti che, visto il periodo “caldo” in cui avvengono, senza alcuna giustificazione, appaiono studiati ad hoc alla luce delle partenze estive – dice l’associazione – Per questo ben venga l’esposizione dei prezzi medi, che però devono essere accompagnati da severi controlli a tappeto affinché non vi siano allineamenti al rialzo”.
Aggiunge Michele Carrus, presidente Federconsumatori: «Sul fronte della tassazione sui carburanti, è necessario operare una profonda rimodulazione delle accise, imponendo una limitazione al loro oscillamento, nonché attuare lo scorporo dell’accisa dall’applicazione dell’IVA sui carburanti: meccanismo da noi sempre contestato, che dà luogo ad una vera e propria tassa sulla tassa, del tutto inaccettabile».