Buone notizie per gli automobilisti. A due giorni dalla decisione di Eni di mettere mano al listino abbassando il prezzo di 2 centesimi al litro, scendono con forza anche i listini di tutti gli altri marchi, proprio mentre, ieri, i prezzi internazionali sono tornati a salire, pur lievemente e soprattutto in funzione della debolezza dell’euro. Per la prima volta da febbraio la benzina scende al di sotto di 1,800 euro/litro mentre il diesel è a 1,767 euro/litro (-0,7 centesimi). Sale invece il Gpl Eni (+1 centesimo a 0,864 euro/litro), mentre è stabile il metano a 0,988 euro/kg. E’ quanto rileva Staffetta Quotidiana.
I ribassi, tuttavia, non servono a placare gli animi delle Associazioni dei Consumatori. Federconsumatori e Adusbef ritengono, infatti, che “siamo lontanissimi dal prezzo corretto a cui si dovrebbe attestare!”. Secondo Trefiletti e Lannutti “il costo del petrolio si trova oggi allo stesso divello di un anno fa mentre il costo della benzina, al netto dell’aumento della tassazione e considerando la rivalutazione del Dollaro sull’Euro, registra ancora ben 11 centesimi di troppo”.
Un aggravio che, sulle tasche degli automobilisti, si traduce in un maggiore esborso di: +132 Euro annui per costi diretti e +106 Euro annui per costi indiretti (dovuti alle ricadute sui costi di trasporto dei beni).


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