benzina

Nuova raffica di rincari questa mattina sui carburanti. E la notizia rischia ormai di diventare solo il conto alla rovescia per il raggiungimento dei 2 euro al litro: le massime sul territorio ormai sono superiori a 1,9 euro al litro per la benzina e 1,80 euro al litro per il gasolio. Secondo l’odierna rilevazione di Staffetta Quotidiana, questa mattina tutte le compagnie tranne Shell hanno messo mano ai listini. Per Eni, ci sono +0,6 centesimi sulla benzina a 1,859 euro/litro e +0,3 sul diesel a 1,769 euro/litro. Per Esso ritocco sulla sola benzina: +0,5 centesimi a 1,845 euro/litro. IP aumenta la verde di un centesimo a 1,871 euro/litro e il diesel di 0,5 a 1,770 euro/litro. Balzo per Q8 sulla benzina: +1,3 centesimi a 1,874 euro/litro, mentre Tamoil aumenta solo il gasolio: +1 centesimo a 1,768 euro/litro. Infine, i rialzi di TotalErg: +0,5 centesimi sulla benzina a 1,854 euro/litro, +0,9 sul gasolio a 1,777 euro/litro. Dall’inizio dell’anno i prezzi della benzina Eni sono aumentati in media di 12,3 centesimi al litro, quelli del gasolio di 6,5 cent/litro.
Ci sono poi differenze regionali, anche se si riducono le regioni in cui la benzina è ancora sotto 1,85 euro/litro. Nelle Marche, spiega ancora Staffetta Quotidiana, la media della benzina è stabilmente sopra quota 1,9 (oggi a 1,929 euro/litro), mentre anche la Liguria si avvicina alla soglia psicologica e si attesta a 1,892 euro/litro. Sotto 1,85 sono rimaste solo Emilia-Romagna (1,83), Friuli-Venezia Giulia (1,837), Lombardia (1,826), Sardegna (1,836), Sicilia (1,842), Trento (1,843), Valle d’Aosta (1,844), Veneto (1,824). Sul gasolio, le medie più alte sono in provincia autonoma di Bolzano (1,798), in Basilicata (1,792) e in Molise (1,783).
Cosa fare? Per Antonio Lirosi, responsabile commercio e consumatori del Pd, “di fronte ai continui rialzi del prezzo della benzina e all’impatto crescente del costo dei carburanti sui bilanci familiari il governo dovrebbe valutare la reintroduzione della cosiddetta accisa mobile”.
Adiconsum chiede un intervento del Governo per il taglio delle accise. Ad aumentare le preoccupazioni dell’associazione “c’è anche l’andamento del mercato del petrolio che tutti gli analisti danno, nei prossimi mesi, in aumento, con possibili, ma non auspicabili, speculazioni ulteriori”.
Il pieno di benzina di una utilitaria è passato da 40 a 60 euro, quello di una media cilindrata da 60 a 80 euro e di una grossa cilindrata da 80 a 110 euro/l – ha detto il segretario generale Adiconsum Pietro Giordano – Questo andamento porterà a breve la benzina verde a 2 euro/litro e il gasolio a 1,90”. Per l’associazione il Governo deve tagliare le accise, monitorare  e sanzionare eventuali speculazioni, agire per tagliare le tasse sui redditi da lavoro dipendente e delle pensioni. “Solo con l’incremento dei consumi – conclude Giordano – è possibile una ripresa della produzione di beni e servizi e quindi dell’occupazione, che a sua volta genera reddito e nuovi consumi. Solo così sarà possibile uscire da una recessione ormai conclamata”.


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